Santa Marta
località: santa marta
regione: magdalena
stato: colombia (co)
Data inizio viaggio:
martedì 26 luglio 2005
Data fine viaggio:
giovedì 28 luglio 2005
Condividi questo articolo se ti è piaciuto...
Santa Marta
martedì 26 luglio 2005
Il viaggio in autobus per raggiungere la nostra prima meta colombiana, Santa Marta, è stato di circa tre orette, niente di serio, ma lo spettacolo offerto dalla vegetazione in cui eravamo immersi e dalle caratteristiche casette malandate che erano disseminate lungo la strada principale ha reso davvero piacevole il tutto. Da subito la cittadina ci ha fatto un'ottima impressione, soprattutto la sua tranquillità a cui in Venezuela non eravamo più abituati. In ben venticinque giorni trascorsi in terra venezuelana non ci eravamo mai permessi un'uscita notturna (escluso l'arcipelago di Los Roques, ma questo non conta!) a causa del pericolo costante a cui potevamo andare incontro ed è dunque comprensibile che ci sembrasse un paradiso quella inaspettata tranquillità. Giusto il tempo di trovare un alloggio e sistemare i bagagli ed eravamo già per strada alla scoperta della città. Santa Marta è un paese di medie dimensioni con un importante centro coloniale in apprezzabili condizioni di conservazione e soprattutto è costruito in una gradevole baia protetta dalla violenza dell'oceano. Ci siamo subito adeguati a questa nuova e piacevole situazione di pace e sicurezza non facendoci scappare l'occasione di un ottima cenetta nei pressi della spiaggia e una salutare passeggiata digestiva nel lungo mare. I motivi per cui Santa Marta emerge agli onori della cronaca sono essenzialmente due: la Quinta de San Pedro e il Parco Nazionale di Tayrona. Per ragioni di tempo e soprattutto di denaro abbiamo dovuto escludere la visita al Parco e concentrarci sulla Quinta, una vecchia e immensa tenuta in cui si distillava la canna da zucchero diventata estremamente famosa per aver ospitato il Libertador nei suoi ultimi giorni di vita.
mercoledì 27 luglio 2005
Ed è così che il giorno seguente, svegliatici senza fretta e consumata una buona colazione, abbiamo pigliato un bus cittadino che ci ha smontati giusto davanti alla Quinta de San Pedro. Grazie all'aiuto di una giovane guida ci siamo addentrati negli edifici e nelle stanze ricche di documenti ed oggettistica resi celebri dal fatto di essere appartenuti a Simon Bolivar. Della tenuta originale in realtà non rimane moltissimo e la cosa davvero spettacolare di tutta la Quinta de San Pedro sono i suoi giardini ben curati e disseminati di alberi secolari abitati da giganteschi lucertoloni. La visita è durata circa due ore dopo di che abbiamo pigliato un taxi e siamo ritornati presso il nostro albergo per iniziare ad organizzare gli zaini vista l'imminente partenza fissata per il giorno seguente. La nostra nuova meta era niente di meno che la leggendaria Cartagena.