Bogotà

località: bogotà
regione: distrito capital
stato: colombia (co)

Data inizio viaggio: mercoledì 3 agosto 2005
Data fine viaggio: venerdì 12 agosto 2005


Condividi questo articolo se ti è piaciuto...

Bogotà

mercoledì 3 agosto 2005

Altre tredici ore tra montagne, tornanti, frenate ed accelerate e in tarda serata eravamo giunti a Bogotà l'immensa capitale colombiana costruita ad un'altezza di 2600 metri. Arrivati alla stazione dei bus abbiamo immediatamente contattato Juan Carlos, un nostro amico che abitava proprio lì. Comunicatoci il suo indirizzo abbiamo pigliato il primo taxi disponibile per raggiungere la sua abitazione, lavarci ed uscire a cena. Ritornati a casa abbiamo fatto quattro chiacchiere con Wanda e il Mancho altri due nostri amici che abitano con Juan Carlos: sarebbero state le nostre guide in Bogotà.

giovedì 4 agosto 2005

Il giorno seguente quasi interamente pianificato dai nostri amici lo avremmo dovuto trascorrere visitando la città, ma prima di tutto ci siamo recati negli uffici della nostra compagnia aerea per cambiare una tratta del nostro viaggio. Le cose si sono dimostrate più difficili del previsto e tra telefonate intercontinentali e incomprensioni varie abbiamo perso quasi mezza giornata. Il tempo che ci rimaneva lo abbiamo impiegato nella visita di alcuni edifici rilevanti, uno dei tanti parchi vicino all' area finanziaria e non molto altro.

venerdì 5 agosto 2005

Il giorno seguente ci siamo diretto verso la zona periferica per renderci conto del continuo sviluppo che sta vivendo la città e delle condizioni in cui versano le classi più povere della società. In piena periferia sorge, come una cattedrale nel deserto, una delle tre immense biblioteche di Bogotà; questa particolarmente interessante perché ricavata da una vecchia azienda di riciclaggio rifiuti. Dopo una visita all'interno della biblioteca siamo ritornati nel centro cittadino, rigorosamente a bordo del Transmilenio, una sorta di metropolitana di superficie che collega funzionalmente i punti nevralgici della città. Il nostro prossimo obiettivo era il santuario di Monserrate da dove si poteva avere una visuale completa della città. Il santuario è infatti situato in cima ad un irto colle e per raggiungerlo è necessario salire a bordo di una funicolare che in pochi minuti si arrampica su un dislivello superiore ai centocinquanta metri. Da lì è possibile contemplare Bogotà in tutta la sua maestosità e bellezza, nove milioni di persone in movimento ed in continua crescita. Al giungere delle tenebre la città; ha iniziato ad accendersi e ad assumere un nuovo splendore evidenziato dalle principali arterie stradali che sembravano fiumi di luce. Causa vento gelido era giunta l'ora di scendere nuovamente verso casa, ci siamo concessi una tazza di cioccolata in uno dei numerosissimi bar e così anche questo giorno era giunto al termine.

mercoledì 10 agosto 2005

In mattinata, fatti i bagagli eravamo già su un furgoncino che ci avrebbe condotto vicino a Bogotà; preso possesso nuovamente dell'appartamento di Juan Carlos e sistemati i bagagli abbiamo trascorso il resto della giornata insieme al Mancho che ci ha condotto nuovamente in piazza Bolivar, per vederla con la luce del giorno e poi dirigerci verso il vicino Museo di Arte Moderna dove ammirare una mostra quasi interamente dedicata a Fernando Botero, il famosissimo artista colombiano originario di Medellin.

venerdì 12 agosto 2005

Il giorno seguente era quello destinato ad abbandonare la Colombia, un paese che molti ci avevano descritto come estremamente pericoloso e disorganizzato in cui l'unica attività sembrava essere il commercio della polvere bianca. Al contrario, a partire dalla sua capitale Bogotà (quasi paragonabile ad una grande città europea) il paese ci è sembrato estremamente sicuro presieduto da una massiccia presenza di polizia militare che vigila sulla sua tranquillità. Con ciò non si devono dimenticare i problemi che ancora sono presenti nel paese primo tra tutti una latente guerriglia.
Impacchettati i bagagli e salutati i nostri amici ci siamo diretti all'aeroporto per imbarcarci alla volta del nostro ultimo stato: Brasile!