PERU'
località: lima, paracas, huacachina, arequipa, puno, cusco, ollantaytambo, machu picchu
stato: peru' (pe)
Data inizio viaggio:
martedì 3 ottobre 2017
Data fine viaggio:
giovedì 12 ottobre 2017
Visitato il Perù come parte di un viaggio più lungo in cui ho toccato anche Bolivia ed Ecuador compreso Isole Galapagos. In Perù sono arrivato in compagnia di due amici. Atterravamo all'aeroprto di Lima con volo KLM proveniente da Amsterdam nei Paesi Bassi.
Dall'Aeroporto raggiungevamo la Stazione degli autobus per informarci sugli orari delle corse, poi ci facevamo condurre in taxi ad un ostello per il pernotto in camerata.
Il mattino seguente di nuovo alla Stazione degli autobus da dove partivamo alla volta di Paracas.
Qui prenotiamo una breve crociera alle vicine Isole Ballestas. Dopo un ora di attesa ci imbarchiamo su una lancia che affronta l'inquieto Pacifico su cui si affaccia lungo la costa desertica il misterioso geoglifico del candelabro, del tutto simile a una linea di Nazca. A poche miglia le desolate, selvagge, disabitate Isole Ballestas che qualcuno definisce delle Galapagos in miniatura o Galapagos dei poveri. A noi sono piaciute perchè è un posto surreale anche se sono poco più che scogli ricchi di guamo, il fertile sterco dell'avifauna che qui ha messo su casa insieme a leoni marini e foche. Tornati a riva, nel vicino entroterra, nei pressi della città di Ica, sostiamo a Huacachina che è un oasi con tanto di laghetto circondata da un deserto di dune che ricorda il Sahara. Peccato però per i continui fuoristrada che solcano le alte dune come fossero su un ottovolante.
Il nostro viaggio prosegue in bus di linea sulla Panamericana. Il bus è comodo e questo ci permette di dormire durante il trasferimento notturno in cui baipassiamo la regione delle linee di Nazca. Le linee si riescono a veder bene solo volando su piccoli aereoplani ma dopo aver letto diari di viaggio con persone che si sentono male durante il volo abbiamo soprasseduto anche perchè il candelabro visto a Paracas è del tutto simile.
Il mattino seguente siamo nell'antica città coloniale di Arequipa. Il Convento di Santa Caterina da Siena era un tempo clausura per nobili rampolle che prendevano i voti portandosi dietro la propria servitù e mantenendo una vita di agi. Il Convento è talmente grande da essere considerato una città nella città con tanto di strade, piazze, mense, lavanderie, fontane. Sembra che siano molti i misteri che celano queste antiche mura; gelosie, badesse violente, guerre intestine e amori clandestini. Adesso regna solo il silenzio interrotto dal calpestio discreto dei numerosi turisti.
Terminata la visita e data un'occhiata alla quadrata piazza centrale, prendiamo un nuovo bus e raggiungiamo all'imbrunire Puno, sulle rive del Lago Titicaca. Qui alloggiando in una Pensione cominciamo a sentire i primi devastanti effetti del Soroche, il mal di montagna. La notte non riesco a chiudere occhio, il cuore batte forte e ha dei sussulti.
La mattina siamo tutti stanchissimi e anche se non ci riusciamo vorremmo dormire. Ma ci aspetta il tour sul Lago. Raggiunto il porto di Puno con un taxi ci imbarchiamo su un traghetto. Solchiamo le tranquille acque del Titicaca sfiorando gli esili arbusti di totora (una specie di canna) materia prima delle popolazioni locali. Con oltre 3800 metri sopra il livello del mare il Lago segna il confine tra Perù e Bolivia che se lo spartiscono. Arriviamo alle Isole Urus che fluttuano sull'acqua in quanto la loro superficie artificiale costituita dalla totora intrecciata galleggia sul Titicaca.
Su queste che chiamano isole ma che in realtà sono delle gigantesche zattere, si cerca di vivere ancora in modo tradizionale. Bellissimi i costumi e le loro piroghe ma tutto è molto artefatto in favore dei numerosi turisti. Secondo la leggenda su questo Lago, che è il più alto del Mondo tra quelli navigabili, è nata la civiltà degli Inca. La nostra crociera prosegue fino ad una delle vere isole del Titicaca. Scegliamo Tequile, una delle più grandi. E' caratterizzata da archi di pietra e da un sentiero che si inerpica su quella che tecnicamente è una collina ma che partendo da quota 3800 metri è molto più alta della maggior parte delle montagne. Con affanno saliamo per rifocillarci in una casa tradizionale allietati da suoni e balli in cui veniamo pure coinvolti nonostante il fiato corto.
Al rientro a Puno speriamo invano di dormire ma sarà un'altra notte insonne.
Il mattino seguente con un autobus utilizzato soprattutto dai locali ci dirigiamo a Cusco. Il mezzo non è neppure l'ombra di quelli precedentemente utilizzati: ferma ovunque, è polveroso, scomodo e ad ogni sosta salgono venditori ambulanti che vendono la loro merce. Il venditore di pietre esoteriche passi, ma quando arriva il macellaio che squarta la carne tra un seggiolino e l'altro è imbarazzante. Dopo un lungo viaggio siamo a Cusco, che rispetto a Puno è una metropoli moderna. Ci siamo abbassati di quota ma non è sufficiente per far passare il Soroche ed è sempre più complicato respirare con regolarità.
Il nostro alloggio è in un Ostello carino e funzionale.
Il mattino seguente dopo la terza notte insonne siamo allietati da una lunghissima processione che transita per le vie del centro. La cerimonia è dedicata alla Vergine del Rosario ma onestamente sembra più un corso di carnevale. Anche le musiche dei vari complessi bandistici sono allegre e accompagnate da danze e riti assolutamente profani. Splendidi i costumi tradizionali, le larghe gonne dai colori accesi, i tipici cappellini a bombetta delle donne. e poi penne, strass, scialli con frange. Seguendo la processione passiamo per la Chiesa di Santo Domingo costruita dai Conquistadores spagnoli sulle mura incaiche del Tempio del Sole. I colonizzatori sconfissero gli autoctoni ma non cancellarono completamente la loro cultura. La pittoresca cerimonia transita poi per la grande Plaza de Arma dove facciamo colazione in una Caffetteria i cui balconi si affacciano proprio sulla Piazza offrendoci una splendida panoramica sulla Cattedrale e gli altri edifici storici che la circondano.
Nel pomeriggio saliamo con affanno alla Fortezza, un evidente prova delle capacità incaiche che purtroppo in gran parte è stata spogliata dei suoi massi ciclopici utilizzati come materiale di reimpiego in molti edifici del centro storico. Nonostante ciò è facilmente comprensibile, dai numerosi resti, comprenderne la maestosità. Le possenti mura circondano ora un ampio prato dove scorrazzano i lama.
La sera sperando di migliorare respirazione e battito cardiaco ci spostiamo a Ollantaytambo abbassandoci di quota. Ceniamo in un ristorantino e troviamo posto in un affittacamere. Al mattino scopriamo di essere in un caratteristico villaggio indios attraversato da un torrente. Con una lunga passeggiata arriviamo alla Stazione dei treni per Aqua Calientes e ci imbarchiamo sul primo convoglio, decisamente caro ma elegante.
Aqua Calientes è un disordinato agglomerato di case che si sviluppa su due lati di un fiume ed è completamente votato al turismo internazionale. Da qui prendiamo il bus, caro anche questo, per Machu Picchu dove ci accoglie un forte acquazzone. Per fortuna quando entriamo nell'area archeologica cessa la pioggia e tra le nuvole si intravede pure qualche timido raggio di sole. Il luogo è bellissimo ma del resto non sono il primo a dirlo visto che è considerato un must a livello mondiale. La mitica Machu Picchu, l'antica Città perduta degli Inca ubicata dove le Ande incontrano l'Amazzonia. I Conquistadores non la trovarono mai perchè la sua posizione era un segreto militare mai svelato. Disabitata da secoli fù riscoperta nel 1911 dallo storico statunitense Iran Bingam Dopo la visita e le foto di rito riprendiamo il bus per la valle. Ci immergiamo nell'atmosfera cosmopolita e festaiola di Aqua Calintes e ceniamo in un elegante Ristorante italiano. Per il pernotto optiamo per una sistemazione economica e dignitosa. Il mattino seguente riprendiamo il treno per Ollantaytambo dove visitiamo i resti della locale città fortezza, In questo luogo si combattè l'ultima, cruente e decisiva battaglia tra i Conquistadores spagnoli e la resistenza indios capeggiata da Manco Inca che si era ritirato qui dopo la disfatta di Cusco. La Fortezza è caratterizzata da enormi massi incastrati tra di loro senza l'uso di calce come era tipico delle architetture incaiche. All'uscita dell'area archeologica andiamo nella Scuola Primaria del villaggio, pranziamo in un ristorantino poi ci accordiamo con un tassista per un tour dei dintorni. Prima tappa alle spettacolari saline terrazzate di Maras che sembrano la tavolozza di un pittore appoggiata sulle pendici di una montagna. Siamo a oltre 3000 metri di quota dove in Europa troveremmo neve perenne e ghiacciai mentre qui c'è il sale. Finalmente ci siamo adattati a queste quote ma vedere uomini che tranquillamente lavorano nelle saline a questa altezza ci sorprende.
Le vicine terrazze di Moray furono realizzate dagli Inca a forma di cerchi concentrici che creano una sorta di anfiteatro. Si suppone che il sito fosse un centro di ricerca agricola perchè le temperature tra la sommità delle terrazze e il fondo possono variare anche di 15 gradi. Per questo motivo si crede che gli Inca utilizzassero questo sito per studiare le colture che crescono a diverse temperature. Tutto intorno altissime montagne innevate.
Scendiamo nuovamente a Ollantaytambo dove nella Piazza i locali si sono radunati per vedere su schermo gigante la partita di calcio Perù-Colonbia decisiva per la qualificazione ai Mondiali di Russia. Termina 1-1 pernottiamo in un Ostello.
Il mattino seguente torniamo a Cusco in microbus dove è in corso una parata militare a cui prendono parte numerose Scuole e gruppi di bambini disabili. Il pomeriggio incontriamo una Signora di Cusco nipote di un mio conoscente e andiamo a prendere un Caffè. Dopo la cena in un caratteristico locale del centro storico i miei compagni si ritirano in un Ostello per il pernotto mentre io prendo un taxi per la Stazione dei Bus da dove di notte mi trasferisco nuovamente a Puno. Da qui prendo un bus per Copacabana in Bolivia (vedi itinerario relativo).
Al rientro dalla Bolivia torno a Puno. Nella lunga attesa della coincidenza per Cusco passeggio tra le bancarelle dell'immenso mercato. La sera prendo il bus notturno per tornare a Cusco dove arrivo alle prime ore del mattino.
Con il taxi mi faccio portare in Plaza de Arma dove noto che la Cattedrale è aperta e ne approfitto per entrare senza pagare il biglietto turistico. E' Domenica ed è in corso la Messa che seguo. Al termine raggiungo il vicino Ostello dove risiedono i miei compagni di viaggio a cui mi ricongiungo. Siamo in anticipo sul volo prenotato per Lima per cui trascorreremo qualche giorno a Cusco e la cosa non mi dispiace perchè sono abbastanza stanco dopo giorni di viaggio e chilometri macinati. In questi giorni visiterò il Museo del Caffè, quello del cacao e quello della coca che qui viene utilizzata come una bevanda contro il Soroche. Anche noi abbiamo bevuto parecchi infusi di coca. Questi Musei finiscono sempre con un negozio dove ti invitano all'acquisto ma senza insistere.
Abbiamo visitato anche i resti archeologici sotto la Chiesa di Santo Domingo e un Museo sugli Inca.
Una mattina abbiamo organizzato una master class in una Scuola Primaria grazie alla Signora di cui precedentemente ho parlato.
Nell'attesa del giorno del volo ci siamo potuti rilassare nell'Ostello usufruendo pure del tavolo da ping pong.
Finalmente arriva il mattino del trasferimento in aeroporto e del volo per Lima. Da qui prendiamo la coincidenza per Guayaquil in Ecuador lasciando il Perù.
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