A zonzo per le Ande
località: arequipa, colca, puno
regione: costa sud, arequipa e lago titicaca
stato: peru' (pe)
Data inizio viaggio:
giovedì 24 maggio 2007
Data fine viaggio:
mercoledì 30 maggio 2007
24 maggio giovedí: Il volo da Milano per Lima è con la KLM via Amsterdam, costo intorno ai 1000 euro, servizio impeccabile e orari perfetti (siamo persino arrivati con un circa mezz’ora di anticipo).
Ritiriamo l’auto alla Budget all’aeroporto di Lima, un Nissan Sentra marone, che sembra una vecchia auto fine anni 70, ma di fatto é nuova e immatricolata in febbraio. Dopo le quasi 24 ore di viaggio (compreso il transfer a Milano) la Sentra ci sembra estremamente scomoda. Il primo contatto con Lima è sufficiente per farci capire che le indicazioni stradali in Peru sono pressoché inesistenti. Impariamo anche subito che in Peru basta andare sempre dritti che prima o poi si arriva a destinazione.
Dopo aver percorso le principali arterie di Lima nell’orario di punta e aver provato l’ebbrezza di spostarsi tra le orde di trasporti collettivi riusciamo in qualche modo ad avvicinarci al quartiere di Miraflores e caschiamo a fagiolo nell’avenida Diez Canseco, proprio davanti all’Hostal el Patio, Diez Canseco, 341 Miraflores, Lima tel 51-1-444-2107, hostalelpatio@qnet.com.pe, (minisuite per 45 USD) che avevamo prenotato via Internet. Il posto è accogliente e particolarmente tranquillo considerando che si trova nel pieno centro del quartiere di Miraflores. Cena al ristorante “La Trattoria” un pó caro, ma il posto merita sicuramente, le paste fatte in casa sono una delizia. La proprietaria si sorprende “Come arrivate dall’Italia e venite subito a mangiare la pasta?”, ma per noi che arriviamo dall’Africa e che abbiamo passato solo 3 giorni in Italia, una buona pasta è quello che ci vuole.
25 maggio venerdí: Sveglia tranquilla, partiamo alla carica della budget per vedere se c’é la possibilitá di prendere un’auto piu comoda, ma purtroppo niente di disponibile, la gentile signorina ci dice che il Nissan Sentra con cambio meccanico, é comunque l’auto ideale per le province, chissá? Non avendo alternative ci teniamo il Sentra e si parte sulla carretera Panamericana e sorpresa oggi la Sentra sembra particolarmente comoda, qualche problemino per gli occupanti del sedile posteriore per fare uscire i piedi calzati con scarponcini, ma per il resto niente male, probabilmente ieri eravamo veramente molto stanchi dopo il viaggio. Sosta per il pranzo al Brisas de Mar, uno dei tanti ristorantini locali lungo la panamericana poco prima di Pisco, Vivamente sconsigliato, eh si non ci becchi piú!
Sosta a Ica per un caffé e un dolcetto nella Plaza de Armas e si riparte verso Nazca, lasceremo la visita alle linee per il ritorno. L’Hotel Alegria a Nazca è un’ottima sorpresa, ben situato, pulito, tranquillo e soprattutto molto economico per il servizio offerto (27 USD la doppia). Hotel Alegria: J. Lima 168, alegriatours@hotmail.com .
“El Porton”, a pochi metri dall’Hotel ci delude invece in quanto a cena. Il clima é freschino un maglioncino non guasta.
26 maggio sabato: la tappa di oggi prevede il trasferimento Nazca – Arequipa, partiamo di primo mattino con una visita al cimitero di Chauchilla (30 km circa a sud di Nazca), 12 tombe scavate in cui sono state ordinate parte delle ossa ritrovate sul luogo e parte delle mummie cha hanno incredibilmente conservato le lunghe trecce. Il cimitero è cosparso un pó dappertutto di ossa, frammenti di tessuto, pezzi di cotone usato per le mummie. Riprendiamo la Panamericana e dirigiamo a sud, il paesaggio si rivela fantastico, la strada si snoda tra l’oceano pacifico ed il deserto costiero, costeggiando dune di sabbia incredibilmente alti. La strada a tratti è sommesra dalla sabbia, ed incontriamo cantonieri indaffarati a spostare questo mare di sabbia. In un passaggio non protetto dai venti oceanici le dune hanno praticamente invaso completamente la strada, per fortuna qui c’é in azione una ruspa che ci apre rapidamente la strada. Per il pranzo sostiamo ad Atico al “Don Oscar”, ottimo per i frutti di mare, e qui ci facciamo il primo “chicharones de marisco” seguito da ricci freschi (tanto per gradire). La panamericana dopo Ocona si inerpica a strapiombo sulla scogliera, senza protezioni laterali diventa veramente un pó impressionante, ma gli scorci sull’oceano sono fantastici. Ci perdiamo con le soste per le foto ed arriviamo a Camana poco prima del tramonto. Siamo terribilmente in ritardo, ma non ci possiamo perdere la sfilata di bambini in costume nella piazza principale, mi affianco ai fotografi ufficiali per scattare qualche coloratissima foto, che spediremo poi. Ci “toccano” le ultime tre ore di strada con il buio e considerando la strada e l’intensificarsi del traffico di camion e bus nelle ore serali, meglio stare tranquilli e impiegarci qualche minuto in piú. Ad Arequipa l’Hotel Casa del Melgar; tel 054- 222459, lacasadelmelgar@terra.com.pe - 40 USD la doppia, non viene meno alle nostre aspettative. Avevamo visto le immagini su Internet, ma effettivamente il posto vale, ci si immerge giá nell’atmosfera settecentesca e nella storia della citta bianca. Ben scelto! Siamo abbastanza fusi dopo i circa 600 km, ma c’é ancora il tempo per una cena al “Camaroncito”, niente male. Primo approccio con il vino peruviano, un pó deludente dopo i bei ricordi dei vini argentini e cileni.
27 maggio domenica: giornata dedicata alla visita di Arequipa, il monastero di Santa Catarina con i suoi caldi colori, il museo Andino, dove abbiamo avuto la fortuna di trovare esposta la mummia di Juanita, spesso sotratta per le analisi nei laboratori. La mummia ritrovata solo pochi anni fa in seguito allo scioglimento dei ghiacciai su di un vulcano nelle prossimitá di Arequipa, si trova particolarmente ben conservata ed intatta.
Cena allo “Zingaro”, ambiente gradevole e cucina buona.
28 maggio lunedí: Abbiamo programmato il viaggio in modo da abituari gradualmente all’altitudine. Due giorni ad Arequipa a 2800, una notte nel Canon del Colca a 3300 e poi 2 giorni a Puno 3800, 2 giorni a La Paz 3600, per poi attaccare i 5000 metri della Bolivia. Ma oggi abbiamo il primo approccio ai 5000 con il passo di Patapampa (4910). La strada per il Colca passa da Yura e contorna il vulcano Chachani ed il Misti. A Canaus si abbandona la strada per Puno per imboccare la deviazione per Chivay, si sale ormai da diversi kilometri, attraversiamo la riserva nazionale di Salinas e Aguada Blanca dove incrociamo i primi gruppi di vigogne. Poco prima del passo di Patapampa, saremo intorno ai 4500, a Mari viene la brillante idea di fotografare gli alpaca. Accostiamo e iniziamo a scendere nella valletta per avvicinare il branco. La risalita all’auto ci sará fatale, il soroche inizia a farsi sentire sotto forma di forte mal di testa. Si sale ancora arriviamo al passo (quasi ai 5000) e quando scendo dall’auto mi sento particolarmente leggero, inizia a girare tutto e ci manca poco per non cadere senza sensi a terra. Riprendo colore solo dopo aver attaccato la bistecca di alpaca al ristorante “Pozo del Ciel” di Chivay 2000 metri piu in basso. Ottimo il gelato di Chirichuelo. Su consiglio dei locali ci buttiamo quindi con il mate de coca, che sembra aiuti a superare il mal di montagna. Dopo Chivay la strada che costeggia il Canon é sterrata, ma il paesaggio é incantevole. I diversi mirador permettono delle viste sul Canyon e sui terrazzamenti Inka tuttora utilizzati a scopo agricolo, sosta al famoso Cruz del Condor dove gli ultimi condor si attardano in volo nel fine pomeriggio.
Raggiungiamo Cabanaconde, villaggetto di montagna con l’aria rilassante. La strada che parte dalla chiesa e raggiunge l´Hotel Kunturwassi (reservas@kunturwassi-Colca.com) -50 USD la doppia) è al limite della praticabilitá e onde evitare di lasciare qualche pezzo della Sentra in questa sperduta valle del Peru, tutti giú e si sale a piedi. Il fiatone ci ricorda subito che siamo ancora olte i 3000. Le viette di Cabanaconde sono percorse da
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martedì 29 maggio 2007
29 maggio martedí: Dal terrazzo del Kunturwassy c’é un ottima vista sulla cordigliera della Chilca e sul villaggio sottostante che si risveglia lentamente. Ripercorriamo di nuovo la strada che costeggia il versante meridionale del Colca soffermandoci un pó nei villaggetti di montagna (Yanke). Riconquistiamo i 5000 metri del passo Patapampa, questa volta senza troppi problemi. Al bivio di Canaus ci concediamo un sandwich e l’ormai immancabile mate de coca, in compagnia di un alpaca birichino che si diverte a svuotare le zuccheriere e a frugare tra i sacchetti degli avventori. Riprendiamo la statale in direzione Puno rientrando nella riserva naturale di Salinas e Aguadas Blancas, di nuovo un passo a 4500, ma ormai chi ci fa piú caso? Siamo a Lagunillas, una serie di lagune di alta montagna, paradiso per gli uccelli tra cui numerosi fenicotteri.
FIESTA!!! All’entrata di Juliaca ci imbattiamo in un’altra fiesta. Anche qui una fiera di colori e costumi. Diverse bande musicali e gruppi di danza si esibiscono sulla pista all’aoerto di un campo di basket. Bancarelle, frittelle, pesce fritto e tanta Cusqueña, la birra locale. Riusciamo a ripartire verso Puno e dopo essere sopravissute al caos del centro di Juliaca, sommersi dalle bici taxi, eccoci in vista del Titicaca. Puno si presenta con il suo Puma che domina la cittá dall’alto di una collina. Alloggiamo alla Posada Don Giorgio, dongiorgio@titicacalake.com (30 USD la doppia), modesto ma centrale a due passi dall’Avenida Lima, l’isola pedonale di Puno. Il proprietario parla italiano ed é molto disponibile. Confermiamo l’escursione per il giorno seguente alle isole galleggianti e a Taquile, poi cena all’UKUKU´s che ci accoglie con un grande braciere ardente all’entrata. Le serate di Puno (3800 mt) sono particolarmente fresche (maglione e giacca, siamo in inverno).
30 maggio mercoledí: Escursione alle isole galleggianti della popolazione Uros e all’isola di Taquile sul lago Titicaca. 17 USD a testa escluso pasto, (10 soles che si paga direttamente alla famiglia presso cui si pranza sull’isola di Taquile). Partenza alle 7.15 e rientro alle 17.30. Cena al Porton Colonial di Puno, deludente!