Cuzco, diario di viaggio

località: cuzco
stato: peru' (pe)

Data inizio viaggio: giovedì 9 giugno 2005
Data fine viaggio: domenica 12 giugno 2005


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Cuzco

giovedì 9 giugno 2005

Quello che da Arequipa ci ha portato sino a Cuzco, doveva essere un viaggio di sette ore che però si sono magicamente trasformate in dodici. Abbiamo passato un'intera giornata in bus, facendo un percorso assurdo che ci ha portato prima nella città di Puno e solamente in tarda serata fino a Cuzco. Fortunatamente anche qui c'era un gentile signore che ci aspettava alla stazione e che da lì ci ha condotti direttamente in albergo. Un albergo tra l'altro molto carino, ricavato da un'antica casona dalle mura larghissime. Anche in questo albergo non mancava nulla, dagli asciugamani alla colazione inclusa, dalla TV via cavo al collegamento internet gratuito ed addirittura una bella stufa per riscaldare l'abitazione. Arrivati in stanza parecchio tardi, ci siamo affrettati ad uscire per trovare qualche ristorante aperto, ma purtroppo abbiamo dovuto accontentarci di una cioccolata calda.
Andati a dormire abbastanza presto, ci siamo svegliati altrettanto presto per andare a visitare la città. Come al solito ci siamo diretti verso il centro cittadino dove ci ha accolto un'immensa piazza principale, su cui domina la maestosa cattedrale. Ci avevano detto che Cuzco era una città davvero affascinante e bisogna ammettere che avevano ragione. Si tratta di un paese costruito sulle rovine di un'antica città Inca; in tutto il centro storico la base degli edifici è ancora costituita da tali rovine. Sembra davvero di fare un salto indietro nella storia ed in alcune vie in particolare l'impressione è quella di vivere in un'altra epoca. Proprio per questo motivo avevamo deciso di spendere in questa cittadina un po' più di tempo rispetto alle mete precedenti: tempo speso decisamente bene!
Il primo giorno, ci siamo concessi un assaggio di ciò che la cittadina poteva offrire, girovagando per le vie del centro e pianificando i restanti giorni della nostra permanenza in questa antica residenza Inca. Il tempo ci è decisamente volato sotto i piedi ed in un men che no si dica era già ora di tornare in albergo. Fatta una doccia veloce e vestitici di tutto punto per combattere le temperature sempre più basse, siamo usciti in cerca di ristoro e lo abbiamo trovato in un piccolo ristorantino a lato della piazza centrale che offriva un menù turistico molto interessante. Caratteristica di un po' tutti i ristoranti in Cuzco è la presenza di un caldo caminetto a legna che oltre ad avere la funzione di riscaldare il locale, permette di fare un'ottima pizza; non abbiamo perso tempo e l'abbiamo subito provata! A pancia piena siamo ritornati verso la nostra stanza e dopo un po' di sana televisione siamo piombati in un sonno profondo.

venerdì 10 giugno 2005

Il giorno seguente, allietati da una ricca colazione da noi stessi cucinata, ci siamo riportati verso il centro cittadino dove abbiamo visto passare davanti ai nostri occhi una sorta di vecchio tram gommato, perfettamente restaurato e funzionante, adibito a veicolo per il tour cittadino. Non ce lo siamo fatti ripetere due volte e siamo balzati al suo interno, in quanto ci sembrava il modo migliore per avere una visuale globale della città. Proprio come il tour fatto a Lima, anche in questo caso il tram ci ha svincolato tra le strette stradine che tagliano la città, passando per la piazza principale e soffermandoci negli edifici più significativi, fino ad arrampicarci in uno dei coli che sovrastano la città, dove, proprio nella vetta è posizionato il Cristo Blanco, un'imponente statua molto simile (anche se in misura molto ridotta) al Cristo di Rio de Janeiro (che tra un po' andremo a vedere di persona!!!). il tour è durato poco più di un'ora e ci ha riportato di fronte alla cattedrale, proprio dove lo avevamo pigliato. Sembrava fatto a posta, smontati davanti alla cattedrale abbiamo deciso che era il momento giusto per visitarla. Arrivati all'ingresso ci siamo trovati di fronte alla biglietteria. Le alternative che ci si presentavano erano essenzialmente due: o acquistare il solo biglietto di entrata per la cattedrale oppure un biglietto che per pochi "soles" in più ci avrebbe permesso di visitare tre luoghi diversi. Ovviamente abbiamo scelto la seconda opzione che ci permetteva di entrare, oltre che nella cattedrale, anche al museo cittadino e alla pittoresca chiesetta di San Blas, situata nell'omonimo e caratteristico quartiere. Detto fatto eravamo già dentro la cattedrale per iniziare la nostra visita. Definirla immensa e maestosa sarebbe sicuramente troppo poco. Potremmo sbilanciarci e dire che si tratta della più bella ed interessante chiesa mai incontrata sino ad ora nel nostro viaggio... e di termini di paragone ne abbiamo davvero parecchi!!! È forse inutile dilungarci su descrizioni che non renderebbero di certo giustizia, anche perché dei comuni turisti come noi non hanno la conoscenza sufficiente per poterle fare. Una cosa è certa... anche per un assoluto neofita ed inesperto di storia dell'arte, la sensazione che ti entra dentro alla vista di tale grandezza è ineluttabile: esaltante!
Siamo usciti che era già sera e con lei stava arrivando il freddo: era ora di ritornare nella nostra stanza per riscaldarci un poco e riposarci dalle fatiche giornaliere, dopo la solita doccia e la solita cena nel solito ristorante: una certezza!

sabato 11 giugno 2005

Con il giorno seguente dovevamo usufruire interamente del nostro biglietto acquistato il giorno prima. Ci siamo dunque diretti prima di tutto verso una zona della città che ci aveva particolarmente colpito durante il tour cittadino, soffermandoci nell'immancabile mercato a degustare del formaggio locale. Dopo di che, con la pancia piena abbiamo fatto rotta verso il quartiere di San Blas. Ci siamo diretti subito verso la chiesa, ovviamente meno grande dell'immensa cattedrale, ma non per questo meno interessante, per andare poi a girovagare tra le minuscole e colorate viuzze che caratterizzano il quartiere stesso. Ritornando da San Blas ci siamo soffermati nel museo per una breve visita. La cosa forse più interessante del museo, più che il suo contenuto, è la struttura dell'edificio stesso, sorto su un antico palazzo Inca, parzialmente distrutto e ristrutturato dai conquistatori spagnoli. Anche questa giornata era giunta alla conclusione e dopo la solita routine preparatoria ci siamo diretti a cena, cercando poi di andare a letto prestino perché l'indomani era prevista una mini escursione a Pisaq, un paesino a circa un'oretta da Cuzco, famoso per le sue rovine ma soprattutto per il suo mercato domenicale.

domenica 12 giugno 2005

Detto fatto la mattina presto ci siamo diretti verso una piccola stazione di furgoncini specializzati nella rotta Cuzco-Pisaq e pigliato il primo a disposizioni abbiamo iniziato la nostra escursione. Una volta arrivati nel posto abbiamo immediatamente capito che Pisaq merita in pieno la fama di cui gode. Si tratta di un mercato vivacissimo, affollato di donne vestite di mille colori, tutte impegnate nella vendita e nello scambio di prodotti. Abbiamo girato per parecchio tempo tra le innumerevoli bancarelle che vendevano soprattutto prodotti dell'artigianato locale a dei prezzi davvero interessanti. Ci siamo lasciati prendere così tanto da quel mercatino, che senza accorgercene si era già fatto troppo tardi per andare a visitare le rovine... pazienza, sarà per un'altra volta!
Ripigliato un furgoncino siamo ritornati a Cuzco per una doccia bollente e per preparare gli zaini...

Esatto, preparare gli zaini perché il giorno seguente saremmo partiti alla volta ella città magica: Macchu Picchu!