Las Trinceras e Parco Nazionale Morrocoy

località: las trinceras, chichiriviche
regione: carabobo, falcòn
stato: venezuela (ve)

Data inizio viaggio: mercoledì 13 luglio 2005
Data fine viaggio: martedì 19 luglio 2005


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Las Trincheras

mercoledì 13 luglio 2005

Per arrivare alla nostra destinazione non esisteva un autobus diretto per cui abbiamo dovuto cambiarne ben tre e nel primo pomeriggio finalmente eravamo giunti al centro termale di Las Trinceras. Si tratta di un paesino costruito a lato della strada principale che non troverebbe la sua ragion d'essere se non perché in questa valle sorgano anche delle benefiche acque termali (le seconde più calde al mondo dopo quelle del Giappone). Era questo il motivo che ci aveva spinto sino a qui, la voglia di curare il nostro corpo dalla tremenda insolazione rimediata nelle giornate precedenti, la volontà di farci coccolare dalle calde acque ed i fanghi termali presenti nel centro. Due giorni all'insegna di salute e benessere sono volati sin troppo velocemente tra ottime cenette, tv via cavo e tanto relax.

Parco Nazionale Morrocoy

sabato 16 luglio 2005

Saldati i nostri conti (neppure troppo salati) ci siamo rimessi gli zaini in spalla e ci siamo diretti verso la strada principale per pigliare al volo il primo autobus di passaggio: destinazione Chichiriviche, porta d'accesso al Parco Nazionale Morrocoy altra meraviglia del Venezuela. Dopo due ore di viaggio siamo giunti a destinazione in questa piccola cittadina che da subito ci è sembrata molto meno pericolosa e più turistica rispetto al resto del paese. Sia ben chiaro che la città oltre a qualche alberguccio e ristorante, rigorosamente in possesso di qualche italiano, non aveva molto altro da offrire: l'unica attrazione era appunto il Parco Nazionale Morrocoy. Trattasi di una baia caratterizzata da innumerevoli insenature ed isolette ricoperte da una fitta e verdissima vegetazione dove le mangrovie la fanno da padrone. Anche qui l'unico modo per poter ammirare queste meraviglie era quello di affittare una barchetta con rispettivo conduttore che affollavano il porticciolo di Chichiriviche. Detto fatto, trovato alloggio presso l'hotel Capri, il cui nome decisamente non tradisce la sua origine made in Italy, ci siamo diretti a raccogliere tutte le informazioni del caso grazie anche all'aiuto di un nostro connazionale che gestiva una gelateria a pochi passi da noi. Valutate le opportunità a nostra disposizione abbiamo fatto un giretto perlustrativo per il centro cittadino e le nostre impressioni iniziali sono state confermate: ci trovavamo in una cittadina fin troppo tranquilla. Non ci restava che andare a fare una doccia e prepararci per la cena in un ristorante consigliatoci dal nostro amico italiano (abbiamo scoperto solamente dopo che era suo).

lunedì 18 luglio 2005

Il giorno seguente, che coincideva anche con la festa cittadina, siamo andati in esplorazione del parco Morrocoy. Ci siamo diretti verso il porto e contrattato il prezzo per un passaggio in barchino è iniziata la nostra avventura. Avevamo optato per un tour che ci avrebbe condotto a visitare più isolotti e insenature per cercare di capire il meglio possibile la struttura e la morfologia del parco stesso. Ci siamo spinti inizialmente sul punto più estremo del parco per poi discendere, soffermandoci in più punti caratteristici. Il parco è caratterizzato da una ricca vegetazione che lungo la costa è composta soprattutto da mangrovie popolate da moltissimi uccelli acquatici. Il primo sbarco lo abbiamo effettuato in una striscia di spiaggia bianca che separava il mare aperto da una laguna interna: un luogo completamente deserto se non fosse stato per una allegra famigliola intenta nel pic-nic domenicale. Seconda tappa è stata quella che i locali chiamano "piscina naturale", un ampio spazio marino caratterizzato da un basso fondale e costellato di mangrovie dove abbiamo fatto la conoscenza di un gigantesco e amichevole pesce palla. Ripartiti e subito sbarcati in un'altra spiaggia, questa volta affollatissima di gente locale impegnata a prendere il sole, mangiare e riempirsi di birra. Ci siamo tenuti come meta finale quella più turistica e caratteristica del parco Morrocoy: Cayo Sombrero. In effetti aveva tutte le carte per essere la più conosciuta del parco: acqua e sabbia erano quasi paragonabili a quelle di Los Roques. E' proprio in questo Cayo che abbiamo terminato il nostro tour concedendoci un rinfrescante bagno e distendendoci sulla bianchissima spiaggia per prendere un pò di sole. Rientrati alla base, lavati e sbarbati ci siamo diretti ancora nel solito ristorante per consumare la nostra cena.

martedì 19 luglio 2005

Il giorno seguente era giunto il momento di trasferirci verso ovest con destinazione Coro, una cittadina dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO (sinceramente non abbiamo capito il perché).