Sihanouk ville
località: sihanouk ville
stato: cambogia (kh)
Data inizio viaggio:
martedì 23 novembre 2004
Data fine viaggio:
giovedì 25 novembre 2004
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Sihanouk Ville
giovedì 25 novembre 2004
Su consiglio dei nostri amici scozzesi (Brian e Laura) abbiamo deciso che la prima tappa in Cambogia fosse dedicata alla sospirata spiaggia, e quale soluzione migliore se non appunto Sihanoukville. Il tragitto che ci ha condotto dalla frontiera Vietnamita fino al mare (quattro ore circa di autobus per soli tre euro) è caratterizzato da una sterminata campagna che offre uno scenario incantevole ma allo stesso tempo indicativo della situazione in cui vivono i cambogiani. La nostra attenzione è stata catturata dal susseguirsi di un paesaggio prevalentemente agricolo interrotto, di tanto in tanto, da piantagioni di ananas. Un altro particolare che ci ha colpito sono gli inflazionatissimi buoi bianchi, utilizzati dai cambogiani per ogni tipo di attività lavorativa e non.
Brian e Laura sono diventati parte della squadra ritorno al parallelo zero dato che la nostra convivenza si è prolungata oltre alle tre giornate dedicate al Mekong. Si tratta di due coetanei che come noi hanno deciso di intraprendere un viaggio intorno al mondo della lunghezza di tre anni.
Arrivati finalmente a Sihanoukville abbiamo temporaneamente utilizzato cinque scatenati motociclisti che ci hanno condotto alla ricerca di una sistemazione. La fortuna ci ha assistito visto che abbiamo trovato una camera presso una guest house gestita da giovani apprendisti dell'inglese; il tutto a circa cinquanta metri dal mare: che culo!
La spiaggia dalla sospirata sabbia bianca e farinosa, ma soprattutto non eccessivamente affollata se non dai numerosi bambini intenti a vendere frutta fresca ai turisti. Quello che si è presentato ai nostri occhi é ciò di cui eravamo alla disperata ricerca. Le nostre giornate si svolgevano nel più classico dei modi se sei un turista che cerca ristoro dopo diverse giornate di viaggio. Sveglia ad un orario più che ragionevole, colazione e poi il mare il sole e la soffice sabbia facevano il resto. Una presenza fissa sono i numerossimi bambini che vendono ai turisti frutta fresca.
L'unica nota negativa, se così possiamo dire, sta nel fatto che il sole scende presto e già alle cinque il cielo comincia ad imbrunire così è ora di tornare in camera per prepararci alla cena. Il problema di ogni sera era quello di scegliere in quale ristorante andare a mangiare, le possibilità di scelta non mancavano di certo visto che lungo tutta la spiaggia era tutto un susseguirsi di localini illuminati solamente con le candele: mangiare con i piedi immersi nella sabbia offre una sensazione indescrivibile.
La nostra permanenza si è protratta per circa quattro giorni dopo di che, accompagnati dai nostri inseparabili amici, ci siamo messi in marcia alla volta di Phnom Pehn.