Phnom Penh
località: phnom penh
stato: cambogia (kh)
Data inizio viaggio:
venerdì 26 novembre 2004
Data fine viaggio:
lunedì 29 novembre 2004
Phnom Penh
Water festival
Ed eccoci nella capitale della
Cambogia dopo circa quattro ore di autobus. La tranquillità di Sihanoukville è stata spazzata via in un baleno, visto che la città è invasa da milioni di cambogiani in occasione del famosissimo Water Festival.
Condividi questo articolo se ti è piaciuto...
Phnom Penh
lunedì 29 novembre 2004
Ed eccoci nella capitale della Cambogia dopo circa quattro ore di autobus. La tranquillità di Sihanoukville è stata spazzata via in un baleno, visto che la città è invasa da milioni di cambogiani in occasione del famosissimo Water Festival.
Ci siamo sistemati in una guest house costruita sopra il lago, appena il tempo di depositare i bagagli e poi abbiamo deciso di immergersi nell'atmosfera del festival; giusto il tempo di farci un'idea di ciò che ci aspettava per il giorno seguente.
La frenesia e l'atmosfera di festa che ci circonda assomiglia in un certo senso al nostro capodanno. Bancarelle di ogni genere che vendono di tutto: dalle pietanze locali ai classici souvenir, ma ciò che ci ha maggiormente impressionato è il flusso di gente che si riversa nelle strade in maniera a dir poco caotica. Una cosa che ci sentiamo di consigliare a chi passasse per di qui durante il festival e di soffermarsi in uno dei tanti locali per bere qualcosa e ad osservare il fiume di gente: sembra un film. Incredibile!!!
Ogni televisione trasmetteva in diretta le numerose regate in corso di svolgimento nel Mekong e noi non potevamo perderci l'occasione di assistere dal vivo ad uno spettacolo del genere. I partecipanti indossavano delle divise d'ordinanza diverse a seconda della squadra di appartenenza e si sfidano a colpi di pagaiate intonando canti e balli propiziatori in vista della vittoria. Il pubblico è ammassato lungo le sponde del fiume ed assiste alle gare in maniera coinvolgente un po' come succede da noi per una partita di calcio.
Abbandonate le sponde del fiume ci siamo immersi nel cuore della città passando per il Royal Palace e il monumento dell'indipendenza. Il traffico era a dir poco paralizzato i soli a muoversi con un mezzo motorizzato erano i classici tassisti motociclisti il resto era un susseguirsi di trenini umani che formavano un serpentone non omogeneo ma efficace per farsi spazio tra la folla.
Abbiamo quindi deciso di visitare il museo delle barbarie.Si tratta di una vecchia scuola elementare chiamata S-21 dove venivano imprigionati torturati e uccisi migliaia di oppositori al regime totalitarista tra cui donne bambini luminari e gente comune. Un museo composto da un innumerevole numero di foto dei prigionieri raccolte in vastissime vetrate all'interno di ogni classe, accanto a queste sono conservati gli strumenti di tortura utilizzati dalle guardie carcerarie. Ai piani superiori è invece possibile visitare le celle dove venivano incatenati i cosiddetti dissidenti. Il tutto è a dir poco raccapricciante se si considera che il tutto si è svolto non molti anni fa (metà anni settanta).
Terminata la visita al museo siamo ritornati ad immergerci nel clima festoso giusto in tempo per assistere allo spettacolo pirotecnico messo in piedi per l'occasione e nel bel mezzo siamo stati colti dall'immancabile pioggia che come ogni sera si riversa su Phnom Pehn, non a caso la festa è chiamato Water Festival.
Nella nostra guest house abbiamo poi fatto conoscenza con una coppia di fiorentini, anche loro in città in occasione del festival e di un'altro ragazzo di Como (Dario) anche lui esperto viaggiatore che si sta muovendo tra Laos, Cambogia ed India.
Terminata la giornata è arrivato anche il momento di salutare, almeno temporaneamente Brian e Laura, gli amici scozzesi, che rimanevano in città ancora un giorno mentre noi ci accingiamo a partire in vista di Angkor Vat.