Angkor Wat (Siêmriép)

località: angkor vat
stato: cambogia (kh)

Data inizio viaggio: martedì 30 novembre 2004
Data fine viaggio: mercoledì 1 dicembre 2004


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I templi di Angkor Vat

martedì 30 novembre 2004

Lasciata Phnom Phen ci siamo diretti verso la nostra ultima tappa in Cambogia: Angkor. Si tratta di un insieme di templi costruiti intorno al 1000-1300 D.C. scoperti da uno studioso francese molto intorno al 1970. Si, scoperti, in quanto erano stati completamente dimenticati ed inghiottiti dalla giungla. Ora di questi templi ne sopravvivono le rovine e costituiscono la principale attrazione turistica della Cambogia. Per visitare il sito archeologico di Angkor, bisogna fare tappa obbligata a Siem Rep, un paesotto che ha principalmente la funzione di ospitare tutti i turisti che si recano a visitare le rovine dei templi.

Arrivati in serata a Siem Rep, alla stazione degli autobus (la chiamavano così, anche se in realtà era solo una fermata lungo la strada) siamo stati accolti da una folla di persone che ci proponevano di scortarci in una bella ed economica guest house. Alla fine abbiamo scelto il nostro uomo che con il suo tuc-tuc ci ha condotto a visitare alcuni alloggi fino a quando, alla fine abbiamo optato per una guest house un po' fuori mano ma con dei prezzi decisamente più abbordabili (Siem Rep, grazie ad Angkor si può permettere di tenere dei costi più elevati di tutto il resto della Cambogia).
La sera stessa abbiamo concordato con il nostro amico del tuc-tuc che ci venisse a prendere l'indomani mattina alle 5 per vedere l'alba nel principale tempio dell'intero sito archeologico: Angkor Wat. Super! Senza dubbio la levataccia è stata ripagata. Le rovine dei templi sono davvero spettacolari, suggestive, ricoperte da un velo di mistero e di sacralità. In alcuni momenti sembrava di trovarsi in quel romanzo di cui non ricordo l'autore, ma che sicuramente tutti conoscono... "Il libro della giungla". Sembrava quasi che da un momento all'altro dovessero uscire dalla giungla o dalle rovine dei templi il giovane Mogli, l'orso Baloo, Baghera la pantera o Kaa, il mitico serpente.

Alcuni templi sono conservati ancora in buono stato, alcuni sono davvero solo delle rovine. Ma tutti sono caratterizzati dalla stessa struttura: giganteschi massi scolpiti ed incastonati "a vivo" uno sull'altro. Per certi aspetti ricordano le piramidi egizie (anche se in realtà nessuno di noi le ha mai viste!). Quello che stupisce, soprattutto in alcuni templi, è la commistione tra l'edificato e la natura. Come già detto questi templi erano stati completamente dimenticati ed avvolti dalla giungla... e la giungla li ha fatti suoi, penetrandoci completamente, tra pietra e pietra, con piante maestose che avvolgono le mura, ci passano attraverso, con un risultato visivo unico ed inimitabile.

Incontro inaspettato e quanto mai gradito quello che nel primo pomeriggio abbiamo avuto con una mezza dozzina di pachidermi. Erano lì per far fare un giretto a tutti quei turisti disposti a sganciare 10 dollari; noi ovviamente non abbiamo fatto il giretto in elefante, ma ne abbiamo approfittato per farci qualche foto assieme, toccarli, accarezzarli... incredibile!

La giornata ad Angkor è terminata guardando tramontare il sole dallo stesso tempio in cui lo avevamo visto sorgere 12 ore prima. Ci siamo diretti poi verso Siem Rep per andare ad accogliere i nostri amici scozzesi, Bryan e Laura, con i quali siamo andati a cena. Ritornati nella nostra guest house abbiamo preparato le valige per l'indomani mattina. Ci aspettava infatti un altro viaggione in autobus da Siam Rep fino al confine con la Thailandia.