Koh Samet - diario di viaggio

stato: tailandia (th)

Data inizio viaggio: mercoledì 1 dicembre 2004
Data fine viaggio: mercoledì 8 dicembre 2004

Koh Samet - diario di viaggio Thailandia

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Trasferimento da Angkor Wat (Cambogia) a Kho Samet (Thailandia)

mercoledì 1 dicembre 2004

Svegliati alle prime luci del nuovo giorno e trangugiata in fretta e furia la solita colazione a base di uova fritte, pane e marmellata con un fruit shake, ci siamo diretti a prendere il bus per Poipet, l'ultimo paese cambogiano prima di trasbordare in Thailandia. Ci avevano già avvertiti sulle precarie condizioni del percorso... beh, non possiamo far altro che confermare! La strada che abbiamo percorso per arrivare da Sien Rep fino a Poipet non merita di essere considerata tale. Forse il termine sentiero gli si addice molto di più... è stato un viaggio di "sole" sei ore, ma sono state sei ore importanti, difficili da dimenticare. La maggior parte del percorso non era asfaltato, un sentiero piuttosto stretto, sterrato e con una innumerevole quantità di buche. Certo i paesaggi che abbiamo attraversato sono stati di una bellezza unica e sono riusciti in parte ad alleviare i salti e i repentini cambi di direzione del bus. Arrivati a Poipet abbiamo attraversato la frontiera a piedi e sbrigate le solite procedure d'ingresso, ci siamo diretti con un tuc-tuc verso la prima stazione degli autobus che abbiamo trovato. Colpo di fortuna (ogni tanto ci vuole!), l'autobus per Rayon era li che aspettava proprio noi. Non è stato facile capire che era il bus giusto, visto che nessuno spiaccicava una parola di inglese. Ma alla fine grazie anche alla proverbiale disponibilità tailandese, ed a una buona dose di gesti, abbiamo raggiunto l'obiettivo: Rayon. In realtà Rayon è stata solamente una stazione degli autobus che ci è servita per arrivare all'isola di Kho Samet.

mercoledì 1 dicembre 2004

Le giornate sono trascorse tra esplorazioni subacquee e bagni di sole; la sera in soli cinque minuti potevamo raggiungere la zona per così dire mondana dedicandoci ad assaporare ottime colazioni e succulente cene che non ci lasciavano di certo insoddisfatti. Anche le condizioni atmosferiche ci hanno supportato per tutto l'arco della nostra permanenza: tutto quello che cercavamo l'avevamo trovato. Non c'era un solo motivo che ci avrebbe portato lontano da quel posto ma i nostri impegni ci richiamavano all'ordine, era ormai giunta l'ora di lasciare l'isola: Bangkok ci aspettava. La nostra permanenza si era ulteriormente prolungata di due giorni rispetto alle nostre previsioni il tutto legato alla tranquillità raggiunta e alle non proprio ottimali condizioni della caviglia di uno dei componenti dell'ormai famigerata spedizione "Ritorno al Parallelo Zero" che ha ben pensato di sporcarsi il corpo con un tatuaggio tanto di moda qui nell'isola.

Fatti i bagagli ci siamo nuovamente imbarcati per raggiungere la terra ferma e li un minibus che ci avrebbe condotto a Bangkok.

Koh Samet

giovedì 2 dicembre 2004

Arrivati a Rayon in serata abbiamo trascorso la notte in una bettola fatiscente ma questo è tutto quello che potevamo avere visto che siamo arrivati nel cuore della notte e tutto sommato è stata una "sofferenza" che potevamo sopportare in vista della settimana che ci accingevamo a trascorrere a Kho Samet. La mattina seguente abbiamo acquistato il biglietto per il traghetto: durata del tragitto circa mezzora. Sbarcati come al solito il problema primario era quello di trovare un alloggio... impresa non da poco visto che ci trovavamo nel mezzo della festa che la Thailandia dedica al compleanno del re.

Ingaggiato il solito taxista ci siamo messi alla ricerca di un bungalow: non si trovava un posto manco pagarlo oro. Abbiamo deciso così di proseguire le ricerche da soli camminando lungo la spiaggia, qui la fortuna ci ha assistito grazie anche alle indicazioni che al nostro arrivo ci aveva fornito un simpatico turista tedesco. Dopo una lunghissima attesa abbiamo trovato una sistemazione al Silver Sand, una sorta di villaggio turistico dotato di bungalow, ristorante e discoteca tutto artificialmente creato per allietare le vacanze dei turisti Ma già la prima notte ecco il suo maggior e forse unico difetto. Non si poteva dormire a causa dell'assordante rumore che proveniva dalla discoteca. La mattina seguente decidiamo di partire per una esplorazione dell'isola alla ricerca di una spiaggia isolata, la nostra missione ha raggiunto l'obiettivo desiderato. Il colpo d'occhio era pazzesco: spiaggia a misura d'uomo con sabbia soffice e bianca ma il meglio doveva ancora venire. accortici della presenza di un resort, siamo andati subito ad informarci sulla loro disponibilità. Era rimasto giusto un bungalow e non ci siamo di certo fatti sfuggire l'occasione, in fretta e furia recuperati i nostri bagagli e ci siamo trasferiti. Si trattava di un posto da cartolina. Il nostro alloggio era a picco sul mare e offriva un panorama da togliere il fiato soprattutto all'alba e al tramonto, per di più la proprietaria era una sorta di Yokoono dedita allo yoga e a alla medicina cinese: avevamo trovato il paradiso.