Bangkok - diario di viaggio - 1a parte
località: bangkok
stato: tailandia (th)
Data inizio viaggio:
giovedì 9 dicembre 2004
Data fine viaggio:
martedì 14 dicembre 2004
Bangkok - diario di viaggio thailandia - 1a parte
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giovedì 9 dicembre 2004
Arrivati in tarda serata a Bangkok, abbiamo faticato non poco per trovare una guest house dove passare la notte, ma alla fine come al solito, la fortuna ci ha aiutato. Una sistemazione che inizialmente sembrava pessima, soprattutto per le ridottissime dimensioni delle stanze (sembravano gabbie, celle o giù di lì), ma poi ci siamo abituati e tutto sommato non è stato poi così male... il prezzo poi era davvero basso!
Bangkok offre davvero tutto quello che vuoi... chiedi e ti sarà dato... qualsiasi cosa tu cerchi, qualsiasi, a Bangkok la puoi avere! Incredibile!
Abbiamo trascorso il primo giorno frastornati dalla grandezza della città, a cercare di capirla, a catturarne l'essenza... ma a Bangkok non è facile. La nostra guest house era vicina a uno dei quartieri più movimentati e più affollati (di turisti) di tutta la città: Khao San Road. È una via in cui si sviluppa un grande mercato all'aperto che offre soprattutto capi di abbigliamento. La cosa interessante è che ci si può trovare prodotti griffati (anche di importanti griffe italiane) a prezzi davvero irrisori. Anche per questo motivo abbiamo passato i successivi due giorni a fare shopping. Sembravamo pazzi scatenati, bambini nel paese dei balocchi, delle api sul miele... non è stato facile staccare la spina ma dopo 48 ore non stop shopping, siamo riusciti a disintossicarci.
In serata siamo tornati verso la nostra guest house ed abbiamo fatto un incontro a dir poco fondamentale se vuoi davvero capire Bangkok: un Tuk Tuk men.
Per girare la città ci sono essenzialmente due modi: il taxi o il tuc tuc che è una sorta di Ape Piaggio, adibita al trasporto di persone. I tuc tuc sono ovunque, e tutto quello di illegale o di poco pulito che c'è a Bangkok loro te lo possono procurare, anzi, te lo vogliono procurare. I Tuc Tuc men infatti si prendono una percentuale di quello che vendono e pur di vendere "servizi collaterali" sono disposti a portarti in giro gratis. Non è facile spiegare in due parole questo contorto meccanismo e forse non è neppure il luogo per farlo... solo una cosa, se vi capita di passare di qui stateci attenti, provateli per togliervi la curiosità, ma alla fine credete a noi, conviene prendere un regolare taxi.
Jatu Jak market
lunedì 13 dicembre 2004
Avevo detto che eravamo usciti dal tunnel dello shopping... Ma non completamente. Il quarto giorno lo abbiamo dedicato a visitare un altro mercato: il Jatu Jak market. Per arrivarci abbiamo elaborato uno stratagemma: abbiamo fermato un tuc tuc, e gli abbiamo detto di portarci dove volevamo ed in cambio gli abbiamo lasciato intendere che la sera stessa saremmo andati dove avrebbe voluto lui... ma senza promettere niente e senza dare nulla per certo. In questo modo siamo riusciti a scroccare il passaggio di andata e ritorno, senza spendere un centesimo: alla fine ci siamo inventati che uno di noi tre stava male e la storia è finita lì... sembra facile ma non lo è!
Ma ritorniamo al Jatu Jak market... davvero colossale, una città dentro la città; si tratta non a caso del mercato all'aperto più grande del mondo! Inutile dire che per girarlo è necessaria una mappa e nonostante questo ci siamo ugualmente persi un paio di volte!
martedì 14 dicembre 2004
Il quinto giorno abbiam ben pensato di farci un bagno di cultura... e così, usando lo stesso stratagemma del giorno prima abbiamo ingaggiato un altro tuc tuc. Fatte le promesse del caso ci siamo diretti alla Golden Mountain, un piccolo promontorio nella cui cima è costruito caratteristico tempio (Wat Saket) con una immensa cupola d'orata in cui sono custodite le sacre ceneri del Lord Buddha. A parte questo offre anche una suggestiva vista della città.
È stata poi la volta del gigantesco Stanting Buddha, una immensa riproduzione di un Buddha d'orato rigorosamente in piedi (visto il nome). Le precise dimensioni non siamo in grado di fornirle, ma credeteci è davvero enorme!
Ultima tappa della giornata il marble temple (Wat Benchamabophit), costruito secondo la classica architettura tailandese, ma con un materiale tutto italiano: il marmo bianco.
È terminata così la nostra prima parte della visita dedicata a Bangkok... alle 9:30 dello stesso giorno abbiamo preso il treno notturno per il nord della Thailandia... direzione Chiang Mai per tre duri giorni di trekking.