Chang Mai - diario di viaggio
regione: chang mai
stato: tailandia (th)
Data inizio viaggio:
mercoledì 15 dicembre 2004
Data fine viaggio:
domenica 19 dicembre 2004
Chang Mai - diario di viaggio thailandia
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mercoledì 15 dicembre 2004
Abbiamo deciso di abbandonare la caotica vita cittadina per dedicarci a tre giorni di trekking tra la giungla Thailandese acquistando un pacchetto che ci ha portavo da Bangkok a Chiang Mai via treno (14 ore). Dopo la lunga attraversata che si è rivelata indolore vista la brillante scelta di utilizzare il treno notturno siamo stati prelevati alla stazione e recapitati prima in un'agenzia e successivamente nella guest house. Solite procedure di rito e in serata breve briefing con colui che sarebbe stato la nostra guida per i successivi tre giorni, per poi dirigersi a visitare il "night market" di Chang Mai.
La spedizione comprendeva nove provetti rambo pronti ad ogni genere di avventura: preparata la borsa e fatta colazione siamo saliti nella jeep per raggiungere il punto X. Obiettivo della giornata è stata una lunga attraversata della giungla, per raggiungere finalmente il nostro campo base dove avremmo trascorso la nottata. Il percorso si è dimostrato abbastanza semplice, anche se comunque interessante, grazie alla rigogliosa vegetazione che ci circondava. In neanche un'ora e mezza abbiamo raggiunto il luogo del pranzo. Nota di demerito alle nostre guide che non sono state esattamente l'immagine della professionalità. In ogni modo sono riusciti a mostrarci piantagioni di tek che noi siamo abituati a vedere sotto forma di tavoli o sedie e caratteristiche tane di termiti ma ogni altro tipo di informazione è stato off-limit. Consumato il rancio da buoni indiana jones eccoci di nuovo in marcia per raggiungere delle cascate trasformate in bagno pubblico dove ci siamo fatti una doccia a dir poco gelata. Lavati e profumati altri quindici minuti di passeggiata ed ecco il campo base per la notte. Trattasi di un villaggio abitato dalle popolazioni Karen (un'etnia di origine cinese) protette dal governo thailandese che attribuisce loro pezzi di giungla per la coltivazione del riso e l'allevamento del bestiame ai fini della loro sopravvivenza. Qui con nostra grande sorpresa abbiamo fatto la conoscenza dell'unica vera cosa che poteva rientrare in ciò che ognuno immagina quando pensa ad una avventura nella giungla: l'abitazione. Delle capanne costruite con il tetto in foglie e le pareti a dir poco traspiranti, alquanto caratteristiche il problema era che in questo periodo la temperatura notturna in montagna non può certo definirsi gradevole e il nostro pacchetto sopravvivenza prevedeva un misero sacco a pelo estivo, una copertina e una sorta di pseudo materasso che di certo non rendeva più confortevole il fatto di dormire su un pavimento di legno "massiccio". Azzannato in fretta e in furia la cena consistente in riso con la bellezza di tre contorni, ci siamo raccolti attorno ad un fuoco allestito per l'occasione sotto un incantevole cielo stellato allietati dalle inverosimili storielle proposteci dalle nostre pittoresche guide e ad un improponibile orario, erano le nove di sera, ci siamo diretti verso la "camera da letto" nel tentativo di schiacciare un pisolino.
giovedì 16 dicembre 2004
Sveglia alle luci dell'alba con l'adorabile grugnito dei maiali che scorazzavano nel cortile, ci aspettava la seconda giornata interamente dedicata alla marcia tra le ripide colline ed i torrenti che fanno parte di questo ambiente. La seconda giornata è trascorsa sula falsa riga della prima... camminata, pranzo, camminata; ciò che ci ha maggiormente colpito è stata la bellezza del secondo campo base abitato da una sola famiglia e costruito vicino a un torrente naturalmente adibito a nostro bagno personale.
Solita nottata trascorsa a combattere il freddo, anche se in serata raccolti immancabilmente intorno al fuoco uno dei nostri soci ha sapientemente estratto dalla sua saccoccia una bottiglia di un conosciutissimo whisky spartendolo con i compagni di disavventura.
venerdì 17 dicembre 2004
La terza giornata è stata la più movimentata. Mattinata trascorsa sul dorso di ammaestrati pachidermi e pomeriggio a discendere le rapide di un torrente che si era trasformato in una sfida Italia resto del mondo, grazie all'abilità del nostro gondoliere e alle nostre proverbiali scorrettezze all'italiana. La sfida si è conclusa con un'onorevole medaglia d'argento ma avevamo perso tutti i nostri remi... non potevamo fare di più.
Saliti nuovamente nella jeep abbiamo lasciato la giungla e siamo ritornati nella nostra guest house a Chiang Mai. In serata, distrutti dopo lo sforzo profuso nella gara pomeridiana, abbiamo finalmente posato le nostre stanche membra in un vero letto per un lunghissimo e profondo sonno ristoratore.