Brisbane - diario di viaggio
località: brisbane
regione: queensland
stato: australia (au)
Data inizio viaggio:
giovedì 27 gennaio 2005
Data fine viaggio:
giovedì 3 febbraio 2005
Brisbane - diario di viaggio Australia
Condividi questo articolo se ti è piaciuto...
giovedì 27 gennaio 2005
Dopo circa otto ore di volo siamo atterrati all'aeroporto internazionale di Brisbane. Un viaggio tutto sommato confortevole nel quale però non siamo riusciti a chiudere occhio. Siamo atterrati nel nuovo continente intorno alle nove del mattino e la prima cosa che ci siamo preoccupati di fare, dopo aver recuperato i bagagli è stata di verificare la temperatura esterna. Avevamo paura di trovare freddo... intendiamoci, noi ormai eravamo abituati ai trenta gradi costanti e anche una temperatura di 22-24 °C ci avrebbe fatto rabbrividire. E così è stato, fuori c'era una giornata cupa e uggiosa con una temperatura esterna di 22 gradi... era freddissimo!!!
Non abbiamo aspettato un attimo ed abbiamo rovistato nel fondo dello zaino per recuperare una manica lunga. Come di consueto il passo successivo è stato quello di trovare una sistemazione... e qui è arrivato il bello! I prezzi!!! Che prezzi! Eravamo increduli, sbigottiti, balbi! Abituati al costo della vita del Sud Est Asiatico, ci siamo confrontati con dei prezzi maledettamente occidentali. Fortunatamente all'aeroporto c'era grande scelta di alloggi, ma nonostante ciò non siamo riusciti a scappare dai diciannove dollari australiani cada uno per ogni notte, in un ostello ovviamente. Ma avete solo una mezza idea di quante cose si possono fare con quei soldi nei posti che abbiamo appena lasciato? Meglio non pensarci e tirare dritto!
La cosa bella dell'ostello che avevamo scelto era che ti venivano a recuperare all'aeroporto gratuitamente... almeno quello! Eravamo stremati, non vedevamo l'ora di posare la testa sul cuscino e dormire, dormire, dormire. Ma c'erano ancora le solite formalità del check-in da sbrigare. Lo sapevate che qui in Australia parlano un inglese drammaticamente veloce? Sarà forse perché è la loro madre lingua? Scherzi a parte, era la prima volta che durante il nostro viaggio capitavamo in un paese anglofono ed il nostro inglese maccheronico che fino ad ora si era dimostrato più che sufficiente, qui faceva lacune da tutte le parti. Ma è solo questione di abitudine... così dicono e così spero.
Alla fine siamo riusciti ad andare a letto ed abbiamo fatto tutta una tirata fino a sera. Svegliatici è sorto il problema di mangiare qualcosa e quindi quello di dover spendere ulteriori denari. Usciti dall'ostello e fatta una breve perlustrazione abbiamo optato per un opulento e tutto sommato economico Kebab, per la "modica" cifra di sei dollari a testa più qualcosina da bere.
Tornati dopo poco in ostello, ovviamente non avevamo più sonno ed abbiamo trascorso un bel po' di tempo a chiacchierare del più e del meno, venendo così a conoscenza che dividavamo la stanza con migliaia di piccoli coinquilini. Nel particolare erano dei piccoli insettini corazzati che apparentemente privi di ali, sembravano spuntare dal nulla. Sembravano innocui ed estremamente ostili ad essere annientati... era praticamente impossibile schiacciarli e quando finalmente ci si riusciva esplodevano in una pozza di sangue che ti veniva da chiederti dove cavolo lo tenessero, considerate le dimensioni.
Andati a letto molto tardi ci siamo alzati la mattina seguente molto tardi per andare ad esplorare la città di giorno.
venerdì 28 gennaio 2005
Beh, da non credere, nel giro di mezza giornata avevamo praticamente terminato di visitare il centro di Brisbane. In effetti non è molto grande, anche se intorno al centro cittadino, si sviluppa un interland di dimensioni cospicue. In mezza giornata avevamo la città in tasca, non aveva più segreti, eravamo già in grado di muoverci senza la mappa. Compiaciuti di questo ci siamo diretti nuovamente ad acquistare il nostro secondo Kebab con il quale abbiamo consumato la nostra seconda cena australiana. Il secondo giorno è stato quello della svolta... dopo una breve esplorazione di alcuni anfratti cittadini, siamo tornati a casa e abbiamo scoperto che in ostello c'era pure una cucina e che tutti, proprio tutti potevano usarla... incredibile! Da subito nella nostra testa sono cominciate a schizzare le ricette più strane e succulente, si sono aperti nuovi orizzonti, nuove alternative di risparmio.
Ma il secondo giorno ci ha regalato anche un'altra sorpresona: eravamo venuti in Australia anche per incontrare i numerosi trevisani emigrati in seguito alle due grandi Guerre che hanno sconvolto il nostro paese negli anni passati, e così è stato.
Abbiamo contattato il signor Giuseppe D'Ambrosi, il presidente del club trevisani di Brisbane e lui ci ha accolti a braccia aperte. Detto fatto ci ha combinato un appuntamento per il giorno seguente.
Felici e contenti siamo andati a letto, come al solito un po' tardino, a causa del fuso orario ancora da assorbire
sabato 29 gennaio 2005
L'indomani mattina di buon'ora si è presentato alla nostra porta un distinto signore, che parlava italiano. Ancora addormentati abbiamo faticato a capire che si trattava del signor Giuseppe, che ci ha intimato di muoverci perché c'erano un sacco di cose da fare e da vedere.
Il programma prevedeva una colazione con un vero cappuccino, un veloce sguardo alla città e poi la visita al club italiano dove ci ha promesso che avremmo incontrato un sacco di nostri connazionali.
Al club c'erano un sacco di italiani, un po' da tutte le regioni, ma i trevisani era facile riconoscerli, appesi alle loro carte da gioco, ad azzuffarsi, imprecare e ridere per qualche punto rubato. Tutte persone avanti con gli anni, ma con una grande forza d'animo, si sono dimostrati cordialissimi ed affettuosi, con un grande senso dell'ospitalità. Ci hanno fatto domande sulla nostra Italia e ci hanno raccontato di quando loro erano giovani. È stata un'esperienza davvero particolare, a tratti sembrava di essere tornati a casa in una di quelle vecchie osterie in cui gli anziani si ritrovano a battere la carta... favoloso
In serata il signor Giuseppe ci ha riaccompagnato a casa, dicendoci che da lì a due giorni ci avrebbe portato a vedere un altro posto, a una cinquantina di chilometri da Brisbane, Surfer paradise, nella Gold Coast. Noi ovviamente non chiedevamo di meglio, avevamo già sentito parlare di quel posto, il paradiso dei surfisti, una sorta di mecca per tutti gli appassionati della tavola.
mercoledì 2 febbraio 2005
Il giorno seguente è passato tra una passeggiata lungo il Brisbane River (il fiume che taglia la città), una puntatine al parco cittadino e una succosa cenetta cucinata con le nostre manine. L'indomani mattina, puntuale come al solito, il signor Giuseppe è venuto a prelevarci al nostro ostello e ci ha portato nella Gold Coast. Durante il viaggio ci ha fornito un sacco di informazioni interessanti, sulla città, la sua storia e in generale anche sull'Australia... ne sa una più del diavolo questo signor Giuseppe!
Surfer paradise, non ha molto di quel fascino selvaggio che ci eravamo immaginati, di quella eterna sfida tra l'uomo e la sua onda... è in realtà una città moderna, con schiere di grattaceli costruiti lungo la spiaggia e con migliaia di surfisti (bravi e meno) impegnati a lottare contro la forza del mare. Comunque è una cittadina viva e vitale, piacevole per spenderci qualche giorno. Abbiamo fatto una passeggiata lungo la spiaggia, consumato una grandiosa colazione-pranzo su un ristorantino lungo la costa, abbiamo sbirciato tra i numerosi negozietti e ci siamo pure concessi una birra gelata in un pub... meglio di così si muore!
Tornati a casa abbiamo saluto e ringraziato il signor Giuseppe, facendogli promettere che ci saremmo rivisti in Italia, dove avremmo cercato in qualche modo di ricambiare la gentilezza che ha dimostrato nei nostri confronti.
Il giorno dopo ci siamo alzati e abbiamo preparato i bagagli perché c'era un altro aereo ad aspettarci... prossima fermata Melbourne!