Canberra - diario di viaggio

località: canberra
regione: new south wales
stato: australia (au)

Data inizio viaggio: martedì 8 febbraio 2005
Data fine viaggio: giovedì 10 febbraio 2005

Canberra - diario di viaggio Australia

Condividi questo articolo se ti è piaciuto...

martedì 8 febbraio 2005

Lasciato Melbourne in serata, siamo arrivati a Camberra in prima mattinata, dopo una ormai consueta nottata insonne. Sono state all'incirca otto ore in cui nessuno di noi è riuscito a chiudere occhio. Arrivati alla stazione dei bus, ci siamo affrettati a chiamare la signora Loretta Rosin che in un batter d'occhio ci è venuta a recuperare. Ma chi è questa signora Rosin? Beh... ci eravamo dimenticati di dirvelo... a Melbourne avevamo contattato telefonicamente la signora Loretta, che è il presidente del club trevisani di Camberra. Lei non solo si è dimostrata disponibile a farci visitare la città, ma ci ha pure ospitato a casa sua. La Signora Loretta non abita esattamente in centro a Camberra, ma a qualche decina di chilometri, nella prima periferia, in un posto meraviglioso.
Per la prima volta abbiamo visto la vera Australia, quella dei film, dei documentari, il bush australiano! In effetti fino ad ora avevamo visto solo città e grattaceli ma mai ci era capitato di vedere l'entroterra. È difficile spiegare che cosa sia l'entroterra australiano, perché in realtà non c'è nulla, ma è attraente, terribilmente affascinante.

Arrivati a casa Rosin, siamo rimasti per un po' ad ammirare il paesaggio, la terra rossa, gli eucalipti, nella speranza di vedere pure qualche canguro. Poi abbiamo disfatto i bagagli nelle camere che ci erano state assegnate... ebbene si, addirittura due stanze... roba da ricchi! Poi abbiamo consumato la colazione e siamo andati a fare un riposino in modo da recuperare le forze per la serata, nella quale la signora aveva già programmato un incontro con i travisani di Camberra. Ci eravamo proposti di riposare al massimo un'oretta, ma la stanchezza era tanta e abbiamo dormito fino a mezzo pomeriggio. Appena alzati, la signora Loretta ci ha preparato un generoso spuntino... prosciutto crudo e melone, soppressa, formaggio e del vero pane... lo so, sembra incredibile ma è proprio così. Sembrava di essere tornati a casa, con la nostra mammina che ci preparava un sacco di cose buone e si prendeva premurosamente cura di noi.

Poi mamma Loretta ci ha portati a fare un girettino verso il centro di Camberra a visitare il Parlamento australiano. Una struttura che spicca in maniera vistosa sulla città, e che la caratterizza. In effetti è proprio questo il motivo che ha portato alla realizzazione della città di Camberra, la localizzazione del potere politico in una via di mezzo tre Melbourne e Sydney... e così è nata una città a "tavolino": Camberra.
Comunque il parlamento è sicuramente un luogo che merita una visita, sia all'esterno che all'interno (dove è cosparso di marmi italiani: siamo troppo forti!).

Finita la visita in parlamento ci siamo diretti verso il club italiano, dove abbiamo conosciuto il comitato al completo. Gente meravigliosa e un sacco interessata a quello che stavamo facendo... anche in questo caso ci siamo immersi nei racconti e nelle peculiari storie di tutte queste persone che sono state costrette ad abbandonare l'Italia per cercare fortuna all'estero. È difficile immaginare le fatiche ed i dolori che hanno dovuto affrontare per rifarsi una vita... da capo. La cosa che consola è che alla fine sembra davvero che ce l'abbiano fatta ed ora possono godersi i vantaggi di una vita di sacrifici.

È poi arrivato il momento della cena... non vi dico nemmeno quello che c'era da mangiare, perché era talmente tanto e buono che a fatica riesco a ricordare... ho un vivido ricordo di pennette alla matriciana, di un fantastico ossocollo, di un superbo secondo piatto a base di pollo... e poi la mia memoria si annebbia, forse perché avevo la pancia così piena che il mio cervello era totalmente impegnato a dirmi di smettere di trangugiare tutto quello che mi passava davanti... ma era troppo buono e poi era da troppo tempo che non facevamo una cena del genere. Il pasto è terminato con il più classico dei caffè. Eravamo davvero pienissimi e sebbene avessimo slacciato il bottone dei pantaloni, ancora non trovavamo pace... ecco perché abbiamo colto al volo la proposta di Marco, il figlio minore di mamma Loretta, che ci ha portato a fare un po' di movimento in un campo di bocce; in effetti lui è un appassionato bocciofilo, che ha partecipato ad un sacco di competizioni anche a livello mondiale. Ovviamente non c'era storia, era troppo bravo per noi, ma almeno abbiamo digerito! Nel frattempo ci ha raggiunti anche Franco, il primogenito, ed abbiamo fatto pure la sua conoscenza... troppo simpatici questi Rosin! Ancora parzialmente storditi dalla cena ci siamo diretti verso i "nostri" letti e ci siamo abbandonati ad un sonno profondo.

martedì 8 febbraio 2005

La mattinata seguente l'abbiamo spesa con Luisa e Franco (che ha fatto sega al lavoro) in un negozio di artigianato locale, e in un centro commerciale di Camberra, dove incredibile ma vero, siamo riusciti a trovare il taglia capelli che da tanto rincorrevamo! In un attimo è arrivato il momento dell'addio... sono stati tre giorni intensissimi, in cui ci siamo sentiti parte di una famiglia: davvero grazie mille!!!

Scortati alla stazione dei bus, ci siamo imbarcati per la nostra prossima destinazione: Sydney!

mercoledì 9 febbraio 2005

L'indomani mattina siamo partiti con mamma Rosin alla volta di una riserva naturale con un nome così difficile da dire che figuriamoci se riesco a scriverlo! Nella strada per raggiungere la riserva abbiamo addirittura visto i canguri, da lontano ben s'intenda, ma gli abbiamo visti in libertà. Il parco naturale prometteva avvistamenti di canguri, emu e koala, ma forse a causa di un recente incendio che lo ha seriamente compromesso, degli animali neanche traccia. Anzi, abbiamo visto un koala, Lucky, l'unico sopravvissuto miracolosamente all'incendio. Ad onor del vero abbiamo anche visto un sacco di volatili, nella zona paludosa a loro destinata. Comunque, animali a parte, lo spettacolo è stato davvero qualcosa di grande! Siamo poi ritornati verso casa dove abbiamo incontrato Luisa, la figlia di mamma Rosin. Anzi... un grazie particolare a Luisa che ci ha gentilmente ceduto il letto!

In serata era stata programmata la "cena gioventù": saremmo usciti con tutti i figli di mamma Rosin, dove avremmo conosciuto anche Massimo, l'unico figlio che ci mancava all'appello. Ci hanno portato a cenare in un ristorante dove facevano dei piatti così grandi, ma così grandi che solo a guardarli ti veniva da dire: "ma dove la metto tutta quella roba"! ma sarà forse per l'allenamento della sera prima, sarà perché avevamo fame, sarà che era tutto buonissimo, ma non abbiamo lasciato prigionieri e ci siamo spazzolati tutto. Siamo andati poi a prendere il caffè in un localino del centro e fatto quattro chiacchiere sul più e del meno. Si è fatto tardi e siamo tornati verso casa dove abbiamo cominciato a fare gli zaini perché l'indomani saremmo dovuti partire per Sydney.