Sydney - diario di viaggio
località: sydney
regione: new south wales
stato: australia (au)
Data inizio viaggio:
venerdì 11 febbraio 2005
Data fine viaggio:
sabato 19 febbraio 2005
Sydney - diario di viaggio - Australia
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venerdì 11 febbraio 2005
Sydney non dista molto da Camberra e dunque nel giro di quattro ore siamo giunti a destinazione. Arrivati alla stazione centrale abbiamo trovato un ostello (con non poca fatica) e ci siamo fatti venire a prelevare. L'ostello non era affatto male e gestito da un simpatico (e un pelino svalvolato) giovanottone con il sorriso sempre stampato in faccia, di nome Nick.
La prima cosa che ci siamo preoccupati di fare è stata quella di telefonare al nostro contatto a Sydney: il signor Jimmy Pellizzari, membro onorario (fino all'anno 3000) del più grande club di trevisani di tutta l'Australia, il Club Marconi. Si tratta davvero di un club storico, il primo ad essere stato fondato dai trevisani emigrati in Australia; nato come piccolo ritrovo per passare un po' di ore insieme, è ora diventato una struttura con moltissime attività collaterali, con addirittura una propria squadra di calcio che milita nel campionato australiano. Comunque, a parte queste chiacchiere, il signor Jimmy ha accolto in pieno la nostra richiesta di incontrarlo e ci ha dato appuntamento per il giorno seguente direttamente a casa sua. Nel restante della giornata abbiamo fatto molto poco, perché la nostra stanchezza è prevalsa e ha vinto la voglia di dare un primo sguardo alla città.
sabato 12 febbraio 2005
Il giorno seguente, senza perdere tempo siamo partiti per raggiungere la casa del signor Jimmy. A dire il vero non è stato facilissimo arrivare a destinazione perché abbiamo fatto un po' di confusione con la metropolitana e siamo pure arrivati in ritardo. Il signor Jimmy era fuori di casa che ci aspettava e senza mai averci visto prima, ha fermato il taxi per farci scendere (come abbia fatto a capire che quei ragazzi nel taxi eravamo proprio noi, questo ancora non l'ho capito!). Ci ha fatto entrare in casa e conoscere la moglie Fabiola che ci ha offerto un cafè e qualche pasticcino. Ma il signor Jimmy non è uno che perde tempo e così neanche finito il cafè, ci ha fatto salire in macchina per andare al club Marconi, dove il comitato lo aspettava per una riunione. E qui voglio aprire una parentesi sul magnifico ed inimitabile signor Jimmy; un uomo anziano di ottant'anni con uno spirito ed una voglia di vivere e di divertirsi da fare invidia a noi ventiseienni. Spiritoso e affabile siamo subito entrati in sintonia a tal punto che ci sembrava di aver trovato un nuovo nonnino, mai conosciuto prima, con il quale avremmo dovuto recuperare tutto il tempo perduto.
Al club Marconi tutti conoscono nonno Jimmy, tanto è vero che all'ingresso principale è esposta una grande placca dorata che riporta tutti i nomi dei soci fondatori e tra quei nomi ovviamente non manca quello di Jimmy Pellizzari!
In un batter d'occhio ci aveva già presentati al comitato del club, al quale abbiamo voluto lasciare in omaggio alcune delle nostre magliette. I trevisani di Sydney sono davvero molti e il club può contare in migliaia di associati (trevisani o meno... anzi, molti sono pure australiani!).
E così abbiamo cominciato a fare la loro conoscenza, persone semplici e gentili, che sebbene vivano in Australia ormai da cinquanta o anche più anni, si sentono più trevisani di noi. Come al solito tutti curiosi di sapere come procedono le cose in Italia e molte volte più aggiornati di noi sulle faccende della nostra bella Italia. Ci siamo sentiti davvero coccolati e straviziati: tutti volevano parlare con noi, scambiare quattro chiacchiere, solamente parlare del più e del meno, come se a starci vicini si sentissero anche vicino all'Italia.
La serata si è conclusa con una seduta del comitato del club, nella quale è stato deciso che anche il club Marconi avrebbe sponsorizzato il nostro viaggio: troppo gentili, ci hanno staccato un assegno da trecento dollari! Niente male vero! Basta poco che ce vò! Imparate!
Si erano ormai fatte le dieci di sera e sebbene Sydney sia una città tutto sommato tranquilla, nonno Jimmy ha insistito perché ci fermassimo a dormire da lui.
domenica 13 febbraio 2005
L'indomani mattina abbiamo fatto colazione con la famiglia Pellizzari e poi anche il pranzo e siamo tornati verso il nostro ostello.
Il resto della giornata è stato dedicato a dare una prima sbirciata al cuore di Sydney, ma senza strafare perché avevamo promesso a nonno Jimmy che sarebbe stato lui il nostro Cicerone. Per di più il giorno seguente ci aveva invitato al Casinò per un grande pranzo e per farci conoscere Alvin, un ragazzo cinese che nonno Jimmy considera un po' come un figlio.
lunedì 14 febbraio 2005
Domenica mattina in previsione del succulento pranzetto che ci aspettava abbiamo saggiamente deciso di saltare la colazione e dopo i tradizionali esercizi mattutini ci siamo incamminati verso Town Hall, il luogo stabilito per il nostro secondo incontro con nonno Jimmy. Per raggiungere il nostro obiettivo ci siamo ritrovati immersi nella sfilata organizzata dalla comunità cinese in vista del capodanno. Già al nostro arrivo la città era tappezzata da una serie di cartelloni che pubblicizzavano l'evento, una marea di persone sapientemente e meticolosamente agghindate con costumi tradizionali occupavano l'intera carreggiata sventolando i loro stendardi in aria. Jimmy era seduto su un alto muretto di fronte al Town Hall... come sarà riuscito a salirci resterà sempre un mistero. Pronti a dirigerci verso il Casinò con Jimmy e la signora Fabiola, passando prima per Darlin Harbour, uno dei porti di Sydney dove era stata allestita una mostra di macchine d'epoca. Entrati nel regno dei giocatori d'azzardo ci siamo sistemati nella sala d'attesa del ristorante per aspettare l'arrivo di Alvin; nel frattempo siamo venuti a conoscenza che il simpatico cinesino era un abile cuoco e che ci sarebbe stato utile per orientarci tra le decine di pietanze che il menù del ristorante proponeva. Il pranzo infatti, per la modica cifra di venti dollari (venticinque per i non soci e naturalmente Jimmy non poteva non esserlo) offriva la possibilità di scegliere tra svariate qualità e quantità di succulente pietanze che spaziavano dalla classica pasta al riso per passare poi ai secondi piatti, in grado di soddisfare sia gli appassionati della carne che quelli del pesce: c'erano arrosti, gamberoni, vongole e chi più ne ha più ne metta. Da non dimenticare i contorni, la pizza il pane e come in tutti i pranzi che si rispettino una vagonata di torte e dolcezze da far venire il diabete a chi non l'ha mai avuto. Noi di certo non potevamo non provare quasi tutto quello che occupava le lunghissime tavolate ma anche nonno Jimmi non era certo da meno arrivando a concedersi anche il gelatino, sapientemente guarnito dall'esperto Alvin. Erano ormai le tre del pomeriggio e con le nostre pance in procinto di esplodere, sempre assistiti dalla famiglia Polizzari ci siamo diretti questa volta a visitare il mercato del pesce per poi accordarci su come organizzare le prossime giornate decidendo di dedicare il martedì alla visita cittadina in compagnia del nostro inseparabile Cicerone.
martedì 15 febbraio 2005
La giornata successiva ancora claudicanti dopo il pranzo regale abbiamo deciso di prenderci un giorno per raggiungere Bondi beach la più famosa spiaggia cittadina usufruendo del servizio gratuito messo a disposizione dall'ostello. Scesi dal furgoncino, la visuale che si poteva godere dalla collina sovrastante la baia è uno spettacolo da offrire in pay-tv. la reputazione di miglior spiaggia cittadina è senza dubbio meritata, anche se purtroppo la pericolosità delle correnti oceaniche la rende famosa anche per i numerosi casi di annegamento soprattutto fra i turisti inesperti che sfidano il Pacifico. In ogni caso oltre agli immancabili surfisti la sabbia era abitata da un spropositato numero di amanti della tintarella tutti muniti di crema solare con protezione trenta vista la pericolosità del sole australiano: noi ci siamo ovviamente adeguati e dopo una giornata spesa ad arrostirci siamo ritornati in ostello per la cena.
mercoledì 16 febbraio 2005
Martedì come stabilito era dedicato alla visita delle bellezze cittadine con Jimmy che immancabilmente ci aspettava come al solito arrampicato sul muretto di fronte alla Town Hall. Immancabile colazione con cornetto e cappuccino e poi gambe in spalla, ci aspettava una lunga sgambettata tra centri commerciali, cattedrali e Parliament House. All'ora di pranzo Jimmy ci ha portato in un localino specializzato in pasta di ogni sorta; questa volta però l'ospite è stato Jimmy e non poteva essere altrimenti visto che fino a quel momento avevamo vissuto a sue spese. Il pomeriggio l'abbiamo speso tra la libreria, il conservatorio, il giardino botanico nel quale nonno Jimmy ci ha concesso una preziosa intervista da consegnare al figlio Peter che ormai da anni risiede in Italia. E' stata poi la volta del monumento simbolo di Sydney: l'Opera House. Come di consueto vedere dal vivo un monumento finora sempre ammirato in televisione, fa sempre la sua porca figura! Era ormai giunto il triste momento di salutare il nostro Cicerone, una carismatica presenza che ha caratterizzato il nostro soggiorno a Sydney e che siamo stati costretti a lasciare con il cuore in lacrime.
giovedì 17 febbraio 2005
Il giorno seguente l'abbiamo speso in un delizioso quartierino chiamato Manly, raggiungibile con quaranta minuti di ferry. Trattasi di un altro luogo dedicato ai ragazzoni del surf che smessi i panni di impiegati si precipitano a cavalcare le onde.
venerdì 18 febbraio 2005
Gli ultimi due giorni li abbiamo spesi tra un po' di shopping, l'esplorazione di altri angoli cittadini e la pianificazione delle successive tappe della nostra visita in Australia. In un battere d'occhio è arrivata l'ora di ritornare alla stazione centrale e ripigliare l'autobus per Coffs Harbour il paese delle banane.