Coffs Harbour - diario di viaggio
località: coffs harbour
regione: new south wales
stato: australia (au)
Data inizio viaggio:
domenica 20 febbraio 2005
Data fine viaggio:
mercoledì 23 febbraio 2005
Coffs Harbour - diario di viaggio Australia
Condividi questo articolo se ti è piaciuto...
domenica 20 febbraio 2005
Abbiamo lasciato Sydney in tarda serata, esattamente intorno alle dieci e mezza. C'erano anche molti altri bus durante la giornata ma abbiamo preferito viaggiare di notte per un semplice motivo: i soliti soldi! Una notte in bus significa una notte in meno in ostello... cosa non faremmo pur di risparmiare!!!
lunedì 21 febbraio 2005
Arrivati a destinazione all'alba, abbiamo aspettato che si facesse un'ora decente per cominciare il solito giro di telefonate e trovare una sistemazione. In realtà avevamo già il nominativo di un ostello, ma non sapevamo quanto attendibile potesse essere la fonte che ce lo aveva fornito. In realtà, dopo un'oretta circa, senza che noi neanche telefonassimo, si è presentato davanti alla fermata del bus, il solito furgoncino dei backpackers con su scritto in caratteri cubitali: "Barracuda"... era proprio quello che stavamo cercando! Siamo arrivati in stanza esausti, ma pure affamati e così ci siamo precipitati al più vicino ipermercato per fare la spesa. Purtroppo non erano ancora le otto e il market era chiuso. Abbiamo strascinato i piedi davanti all'ingresso per circa una mezz'ora fino a quando finalmente hanno aperto. Per la prima volta nella nostra vita siamo stati i primi clienti della giornata, non c'era nessun altro. Presi dalla frenesia alimentare ci siamo concessi una super mega torta che visto scadeva il giorno successivo era scontatissima! Divorata la colazione, dritti a letto; ma la festa non è durata a lungo visto che dopo non più di un'ora lo staff dell'ostello ci è venuto a sbrandare a suon di urla perché stava iniziando una delle attività previste per la giornata: il salto dal molo della città. In realtà noi ancora addormentati e con il nostro inglese maccheronico non avevamo inteso che si trattava di un salto di sei metri nel vuoto... lo abbiamo appreso successivamente, con non poco stupore. Era davvero alto ed il mare era davvero blu. Due passi per superare la ringhiera protettiva e poi il vuoto. Un due e tre, non pensare e svuota la mente, chiudi gli occhi e vola... una bella scarica di adrenalina che ci ha svegliato dal nostro torpore.
Coffs Harbour non può certo considerarsi una città troppo interessante: il centro cittadino è davvero limitato e parecchio sonnacchioso che se accompagnato ad una vita notturna praticamente inesistente, ne fanno un luogo dove trascorrere non più di tre o quattro giorni.
In realtà noi ci eravamo fermati lì perché Coffs Harbour è anche conosciuto come il paese delle banane, in quanto ce ne sono delle sterminate piantagioni. Ha ricordare tutto ciò c'è anche una super banana mega gigante che ti accoglie all'ingresso in città. Non so perché ma questa banana è parecchio famosa... è citata pure nei libri, ma in realtà non ha davvero nulla di interessante. Ma torniamo a noi... avevamo deciso di fermarci in questa città per trovare un lavoro nella raccolta delle banane, in modo da guadagnare un po' di soldini e poterci permettere di fare qualche altra tappa in Australia, verso il nord. Sfortuna ha voluto che la stagione della raccolta dovesse ancora iniziare... e vabbè, sarà per un'altra volta.
La cosa interessante dell'ostello era la possibilità di usare le tavole da surf gratuitamente... avete capito proprio bene!? Gratuitamente! E vi pare che avremmo potuto farci scappare un'occasione così succosa? Ovviamente no
martedì 22 febbraio 2005
Il giorno seguente dopo un'abbondante colazione abbiamo imbracciato le tavole e ci siamo diretti verso l'oceano. Per un poco ci siamo sentiti dei veri surfisti... eravamo davvero contenti, super ringalluzziti da quella tavola portata sotto il braccio. Ma ancora una volta la festa è durata poco... messa la tavola in acqua ci siamo scontrati con la forza dell'oceano... è davvero una cosa grande, maestoso e forte, ma soprattutto da queste parti parecchio pericoloso! Sembra tutto facile quando lo vedi fare agli altri, fin troppo facile! Ma non è così, per noi almeno non è stato così e dopo la prima giornata di surf eravamo piedi di lividi ed abrasioni in tutto il corpo... ma contenti, davvero contenti. Nessuno è riuscito ad alzarsi sulla tavola, ma è stato ugualmente emozionante e divertente. A nostro favore bisogna dire che la giornata scelta per imparare a surfare era parecchio inclemente: soffiava un vento che difficilmente ti permetteva di rimanere in piedi e per di più le tavole che avevamo in dotazione non erano certo adatte per dei principianti.
Ma è stato emozionante tanto è vero che il giorno seguente eravamo nuovamente davanti al grande blu per cavalcare l'onda. A distanza di una sola giornata avevamo già compiuto dei passetti in avanti e migliorato la nostra tecnica. Abbiamo passato qualche ora ad osservare i surfisti, quelli bravi, per copiarne i movimenti... abbiamo addirittura cominciato a fare discorsi strani su come andavano prese le onde, sui loro andamenti ciclici, sull'influenza delle correnti...
E poi ancora in acqua, caricati da tutti questi discorsi, che però non hanno portato a grossi miglioramenti. Siamo usciti dall'acqua come dei vecchietti dopo aver fatto cinque piani di scale, eravamo esausti, vinti e distrutti.
mercoledì 23 febbraio 2005
E questo è tutto quello che si può dire di Coffs Harbour, che abbiamo lasciato dopo soli tre giorni, pieni di ammaccature e senza un lavoro. Ci siamo fatti riaccompagnare alla stazione dei bus verso sera, il più tardi possibile visto che avevamo scelto di viaggiare nuovamente la notte per poter risparmiare un po' di denaro!