Fiji - racconto di viaggio

località: fiji
stato: fiji (fj)

Data inizio viaggio: domenica 20 marzo 2005
Data fine viaggio: sabato 26 marzo 2005

Fiji - racconto di viaggio con foto - isole Fiji tra spiaggie bianche e stupende barriere coralline. Sole e Mare nell'incantevole paesaggio delle Fiji in un diario di viaggio di ritornoalparallelozero.com

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domenica 20 marzo 2005

Siamo partiti da Auckand il giorno 19-03-2005 intorno alle otto di sera, con la consapevolezza di avere in fronte a noi tre settimane da trascorrere tra le più belle isole del Pacifico. Sono isole che di solito siamo abituati a vedere solo alla televisione, di quelle che durante i freddi inverni italiani, ci riscaldano il cuore e ci fanno sognare. Noi non ci siamo accontentati di vederne solamente una, ma abbiamo fatto tappa nei tre arcipelaghi più ambiti: le isole Fiji, le Cook e la Polinesia francese.

In sole tre ore di volo abbiamo raggiunto l'isola di Viti Levu, e più precisamente Nadi, la capitale delle Fiji. L'aeroporto era davvero piccolo, di quelli che ti aspetti quanto atterri in un'isoletta sperduta nel mezzo dell'oceano. Per completare il tutto, ci ha accolto un simpatico quartetto addobbato di collane di fiori e camice sgargianti, suonando una minuscola chitarrina e intonando canzoni locali.

Come già vi avevamo detto, per le Fiji avevamo optato per un pacchetto "all included" e come tutti i pacchetti che si rispettino, all'aeroporto siamo stati accolti da un simpatico personaggio locale che ci ha condotti fino al nostro Hotel. In realtà era un hotel per backpackers e alle comuni stanze singole, abbinava piccoli dormitori. Una sistemazione comunque molto confortevole, con super piscina e sciccosissimo ristorante.
Ce ne siamo andati a letto il più presto possibile visto che la partenza per il tour era prevista alle otto della mattina seguente.

lunedì 21 marzo 2005

Svegliatici al consueto squillo del nostro scassatissimo telefono-sveglia, siamo scesi a degustare una succulenta colazione inclusa nel prezzo, con frutta fresca, cereali, uova, salsiccia, pane burro e marmellata, alla faccia dei backpackers!
Alle otto partiva il bus per il porto... tempo di caricare i bagagli ed in venti minuti eravamo di fronte al bancone dell'accettazione, per consegnare i nostri vouchers e ritirare i biglietti definitivi. Sembrava fatta, ci sentivamo già in nave ma purtroppo le cose non sono state così facili. A causa di un malinteso al momento della prenotazione, i nostri nomi non risultavano nell'elenco dei partenti. Sono stati brevi ma intensi momenti di terrore, in cui abbiamo più volte nominato il nome di Valentina (la tipa di Auckland che ci aveva venduto la vacanza) e non certo per farle degli apprezzamenti! Ad ogni modo dopo alcune telefonate il personale ci ha fatto accomodare nella Yellow Boat, tranquillizzandoci ed assicurandoci che tutto sarebbe andato a posto.

E così è iniziata la nostra avventura nell'arcipelago delle Fiji. In realtà il nostro tour si concentrava nel gruppo delle Yasawa, delle isole di origine vulcanica che si trovano a nord dell'arcipelago. In particolare il nostro itinerario si divincolava tra tre isole: Nanuia Lailai, Naviti e Kuata.
Non avevamo ben chiaro quanto durasse il percorso per giungere alla prima isola e così dopo un paio d'ore ci siamo rivolti all'equipaggio per chiedere delucidazioni. Abbiamo scoperto che il nostro primo resort si trovava esattamente nell'isola più a nord del gruppo delle Yasawa e che per raggiungerlo ci avremmo impiegato la bellezza di quattro ore. Intorno alle 13:30 la Yellow Boat si è fermata di fronte alla nostra destinazione... a causa dell'impenetrabile barriera corallina per sbarcare sino a terra, lo staff del resort ci è venuto a prelevare con un'imbarcazione di dimensioni molto più contenute ed adatta a districarsi nel labirinto di coralli. In pieno spirito fijiano, nella spiaggia era pronto il comitato d'accoglienza, con le solite collane di fiori, chitarrine e tanto entusiasmo. Neanche il tempo di immergere i piedi in acqua, ed i padroni di casa ci avevano già offerto un dolcissimo e fresco nettare di frutta. Abbiamo svolto le solite pratiche di check-in ed il pranzo era servito. Il resort non si poteva certo paragonare ad un hotel cinque stelle: era davvero basilare, con costruzioni elementari, con la sabbia al posto del pavimento. Anche i bagni erano "essenziali", leggermente puzzolenti e con l'acqua salata che sgorgava dai rubinetti. Ma non importava, eravamo alle Fiji ed il panorama, il mare ed un'acqua cristallina compensavano di gran lunga qualche disfunzione nella sistemazione. Da non trascurare l'ottima compagnia con cui avevamo avuto la fortuna di condividere l'esperienza: c'era Steven un giapponese un po' atipico con la fissa per la mafia italiana; Eric lo svedese tutto fare che sparlucchiava l'italiano e Mark il giovane avvocato londinese appassionato del Tottenham.

A proposito di acqua, è incredibile la temperatura che raggiunge da queste parti del mondo... è caldissima, inverosimilmente bollente: non ci si deve nemmeno preoccupare di "prenderla" pian pianino come siamo abituati a fare dalle nostre parti, qui sembra di entrare in vasca da bagno. Dopo il pranzo non abbiamo resistito a gettarci nelle dolci ad accoglienti acque della baia e con maschera e boccaglio siamo andati alla scoperta di un meraviglioso mondo sottomarino. Il tempo vola quando ti diverti ed il sole mangia le ore. Era già tempo di cena e poi di dirigerci nei nostri lettucci visto che da queste parti non c'è una fervente vita notturna.

martedì 22 marzo 2005

Il giorno seguente dopo colazione era prevista un'escursione alle grotte, un'attività aggiuntiva che avevamo acquistato a suo tempo. Siamo partiti sotto una pioggia incessante dentro ad un barchino di pochi metri che ci ha condotto fuori dalle barriera corallina e poi verso un mare sempre più blu. Quaranta minuti in balia delle onde e di fronte a noi una nuova baia sotto la quale si celavano le misteriose grotte. Levate t-shirt e infradito, dopo una breve salita sulla montagna, abbiamo raggiunto un angusto anfratto che ci ha condotto verso il cuore della montagna. In realtà è bastato fare pochi metri, facendo attenzione a dove mettevi i piedi e a non sbattere la testa, per raggiungere la prima grotta: era magnifica, un anfiteatro di roccia scavata dalle acque del mare che formava una superba piscina naturale. Ci siamo tuffati ed abbiamo goduto di tanta bellezza; ma l'escursione non terminava qui! Le nostre guide ci hanno fatto strada verso un'ulteriore tunnel che conduceva ad altre stanze segrete. L'ingresso non era dei più agevoli, bisognava immergersi e proseguire per pochi metri sott'acqua e riemergere nel buio più pesto. Li ci aspettavano le nostre guide che munite di torce ci hanno permesso di ammirare l'interno di questa seconda cavità. Al grido di Fiji! Fiji! Fiji! abbiamo fatto ritorno alla prima piscina e dopo alcuni tuffi siamo ritornati verso il resort. Dopo un fugace pranzetto eravamo di nuovo in marcia, o meglio in barca questa volta per raggiungere la blue lagune, proprio quella laguna blu dove Brooke Shield ha girato l'omonimo film. Era di nuovo ora di fare la conoscenza del mondo sottomarino e di crogiolarsi in una spiaggia bianca sotto un sole cocente. La giornata era stata davvero intensa e così consumata anche la cena ci siamo tuffati tra le braccia di Morfeo.

mercoledì 23 marzo 2005

La mattina dopo era già ora di abbandonare la prima isola alla volta di Naviti; raccolti i nostri bagagli abbiamo aspettato la Yellow boat. Puntualissima come un orologio svizzero alle 14 spaccate eravamo di nuovo a bordo e in quaranta minuti eravamo al nuovo resort: il Korovou. Solita calorosa accoglienza a base di danze locali e cocktail fruttosi. Questa seconda isola era forse ancor più bella della prima, immersa in una vegetazione verdissima e con un resort dotato di servizi leggermente superiori: mancava l'acqua durante i pasti ma per il resto tutto bene.

Per questa seconda isoletta non avevamo prenotato nessuna extra attività e cosi ci siamo limitati a seguire quanto proponeva la normale routine del resort. Il primo pomeriggio è trascorso tra una esplorazione della barriera corallina ed una combattutissima partita a beach-volley. Sceso il tramonto dopo una doccia ristoratrice (questa volta con acqua dolce) ci siamo seduti intorno ai tavoli per consumare l'ennesima cena. Questa volta la serata ci ha offerto un'inaspettata sorpresa: i ragazzi del resort ci hanno allietato con la tipica danza locale, la Bula dance, per poi coinvolgerci in un grande Bula collettiva.

giovedì 24 marzo 2005

Il giorno successivo prevedeva alle ore 10 in punto l'attività di fish feeding: si trattava semplicemente di dar da mangiare agli affamatissimi pesci della laguna. Oltre che affamatissimi questi pesci si sono rivelati anche maleducati, arroganti e carnivori tanto è vero che ce ne siamo usciti dall'acqua con le dita segnate dai loro denti. Nel pomeriggio ci siamo spinti nell'altro versante dell'isola attraverso un sentiero che si faceva spazio tra alberi di banana, mango e altissimi cocchi. La nuova spiaggia, honey moon beach, era molto carina e adatta agli amanti della tintarella anche se con una vita marina un po' più limitata.

Le due giornate nell'isola sono trascorse velocemente anche grazie alla presenza del simpatico Rupi, un ragazzone fijiano che lavorava nel resort con il quale abbiamo fatto amicizia. Era ancora ora di Yellow boat per raggiungere Kuata l'ultima isola del nostro viaggio. Accolti da un mare agitato ci eravamo fatti inizialmente un'idea sbagliata di questa splendida isola, ma le cose sono subito volte al meglio. Complice anche il fatto di aver rincontrato i nostri vecchi amici dai quali ci eravamo momentaneamente divisi, abbiamo trascorso una piacevolissima serata.

venerdì 25 marzo 2005

Il giorno seguente abbiamo fatto la conoscenza di nuovi viaggiatori, in particolare Edson, un geologo brasiliano che era a conoscenza del nostro progetto ancor prima che gliene parlassimo: siamo famosi. Ne abbiamo approfittato per ottenere importanti informazioni su una delle nostre prossime mete: il Brasile. Edson non si è di certo risparmiato e in preda ad un attacco di orgoglio nazionalista ci ha snocciolato ogni possibile meta in Brasile, organizzandoci tutto il viaggio. Sempre con Edson abbiamo trascorso parte della mattinata immersi nella calda laguna ad ammirare una delle migliori formazioni coralline fino ad ora incontrate. La nostra permanenza a Kuata era davvero breve e così era gia ora di reimbarcarci per raggiungere l'isola principale.

sabato 26 marzo 2005

L'ultimo giorno alle Fiji lo abbiamo nuovamente trascorso nel medesimo hotel che ci aveva accolto all'inizio della nostra avventura, sempre in compagnia dell'immancabile Edson, tra un bagno in piscina e un succulento pranzetto che ci è costato un occhio della testa (questo infatti non era incluso)! La nostra permanenza nel sorprendente arcipelago delle Fiji era già volta al termine e così in serata ci siamo recati all'aeroporto per imbarcarci in vista delle isole Cook.