Mexico City, diario di viaggio
località: mexico city
stato: messico (mx)
Data inizio viaggio:
giovedì 21 aprile 2005
Data fine viaggio:
giovedì 28 aprile 2005
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giovedì 21 aprile 2005
Con un volo di circa quattro ore siamo passati dal Nord al Centro America e più precisamente da San Francisco a Città del Messico. Siamo arrivati a destinazione intorno alle 17:30 ora locale, con un leggero anticipo sul piano di volo. Anche per questo motivo abbiamo gironzolato sopra all'aeroporto per qualche minuto ed abbiamo potuto apprezzare l'immensità della capitale messicana. Detiene infatti una serie di record più o meno edificanti: è una delle capitali più alte del mondo, è l'agglomerato urbano più grande del mondo e pure il più inquinato... dovevamo per forza visitarla!
Al nostro arrivo siamo stati accolti da un amico italiano, Claudio Fogale, che da quasi un anno lavora a Messico City. Lo avevamo contattato precedentemente per chiedergli un favore... dopo più di sei mesi di viaggio, avevamo programmato di farci spedire dall'Italia un pacco contenente delle magliette, delle felpe, medicinali ed altri generi di conforto; Claudio era il nostro recapito dove far arrivare questo pacco!
Il nostro buon amico aveva davvero pensato a tutto e oltre ad essere venuto a prenderci, ci aveva pure riservato un ottimo ostello dove fissare la nostra dimora. Saliti in macchina ci siamo diretti verso il centro cittadino, un caos selvaggio di macchine impegnate a scambiarsi insulti a vicenda. In effetti Messico City si può meritare a pieno titolo anche il primato di città più congestionata al mondo. Mentre sgusciavamo tra le macchine, Claudio ci ha comunicato che il nostro pacchetto proveniente dall'Italia aveva incontrato alcuni problemi alla dogana e che proprio lì era stato trattenuto. Claudio però sembrava ottimista e ci ha rassicurato che da lì a pochi giorni avremmo potuto prendere possesso della nostra merce, sarebbe solamente bastata l'emissione di una nuova fattura da parte del nostro sponsor, in cui bisognava puntualizzare alcune specifiche sulla merce contenuta. Con questa consolazione in saccoccia ci siamo diretti all'ostello e raggiunto il dormitorio ci siamo concessi una super doccia e pure un bel pisolino. Svegliatici in tarda serata ci siamo diretti a consumare la nostra prima cena messicana, insieme ad un ragazzo brasiliano (Rodrigo) che condivideva con noi il dormitorio. Il menù prevedeva encillada in salsa mole, con l'immancabile crema di fagioli neri... un classico! Dopo cena, anche se stanchi dal viaggio, non abbiamo resistito a fare due passi per visitare il quartiere in cui eravamo finiti: si trattava della Zona Rosa, quella più turistica e viva ed anche la più sicura per dei poveri turisti come noi. Non siamo comunque resistiti a lungo e dopo poco ci siamo schiaffati a letto.
venerdì 22 aprile 2005
Il giorno dopo ci siamo alzati molto presto e dopo aver consumato un'ottima colazione offerta dall'ostello, abbiamo raggiunto in taxi l'ufficio di Claudio, per cercare di sbrigare le pratiche inerenti il nostro pacco. In realtà il buon Fogale ci aveva preceduto e stava già percorrendo un'altra strada per riuscire ad entrare in possesso della merce: aveva dichiarato che si trattava di materiale da dare in beneficenza a gente bisognosa... non si trattava di una bugia poi così grande!!! Purtroppo però questa dogana messicana sembrava avercela proprio con noi perché nemmeno questo stratagemma aveva fruttato gli effetti desiderati.
Ce ne siamo andati dall'ufficio con le pive nel sacco, senza nessuna certezza ma consci che la cosa non si sarebbe conclusa a breve. Il resto del pomeriggio lo abbiamo trascorso a visitare il "Zocalo", il centro storico della città situato in Piazza della Costituzione, dove risiede il Palazzo Nazionale e la vecchia ed affascinante Cattedrale. La notte è calata in un baleno ed è arrivata l'ora di cenare... avevamo deciso, per ovvie motivazioni di Budget, di cercare di evitare i ristoranti e di mangiare per le baracchette che trovavamo lungo la strada. In realtà queste cucine improvvisate sembravano emanare, in molti casi, un odorino pure invitante, non accompagnato però da un'altrettanto invitante condizione igienica. Sta di fatto che non avevamo molta scelta se volevamo arrivare sino alla fine del nostro viaggio ed è stato così che ci siamo diretti verso un lamierato vicino al nostro ostello che prometteva dei ricchissimi burritos. In effetti tutte le promesse sono state rispettate a pieno e ce ne siamo andati a dormire con una buona cenetta nello stomaco.
sabato 23 aprile 2005
Per il giorno seguente avevamo in programma una spedizione Italo-brasiliana (ci saremmo infatti andati con Rodrigo, il brasiliano che divideva il dormitorio con noi) fino alla città di Teotihuacan, per ammirare due delle più importanti piramidi maya presenti nel territorio messicano. Tale importanza gli è attribuita dal fatto che si tratta della prima città mesoamericana, frutto di una attenta pianificazione e con delle peculiari caratteristiche urbanistiche. Il sole era a picco sulle nostre teste, quasi volesse cucinarcele e noi ci eravamo pure dimenticati il cappello. Le piramidi erano due, quella del sole e quella della luna, orientate di conseguenza ed entrambe dotate di scalini enormi e ripidissimi... ma se questi maya erano così bassi come dicono, chi glielo ha fatto fare di costruire dei gradini di quelle dimensioni???
Bah... misteri della storia che non ci è dato sapere! Ci sono volute la bellezze di quattro interminabili ore per visitare l'intero sito, fortunatamente anche il sole aveva ben pensato di prendersi una pausa e ciò ci ha permesso di sopravvivere. Ritornati in centro, stremati ed assetati, ci siamo diretti da Carlito l'uomo del burritos per bissare la golosità del giorno precedente... ricchissimo! Se quattro ore alle piramidi ci erano sembrate un'eternità, ancora non sapevamo che cosa ci aspettava per il giorno seguente. Avevamo messo in previsione la visita del tanto decantato museo antropologico che un po' tutti ci avevano consigliato di visionare. La storia dell'uomo dai suoi albori sino allo sviluppo della civiltà messicana. Senza dubbio conteneva delle sezioni interessanti, utili a capire la storia di un popolo così ricco come quello messicano; allo stesso modo si è dimostrato interminabile e ripetitivo per quanto riguarda altri aspetti. Basti pensare che abbiamo speso dentro a quell'edificio la bellezza di sei ore, nelle quali ci sono state sottratte, sala dopo sala, tutte le nostre energie vitali. Ne siamo usciti stravolti, quasi incapaci di riconoscerci a vicenda, con un disperato bisogno di liquidi, cibo e sonno.
Avevamo già trascorso quattro giorni nella capitale e ancora nulla si era sbloccato per ciò che riguardava il nostro paco; stava rischiando di diventare una trappola dalla quale non riuscivamo a liberarci.
domenica 24 aprile 2005
L'indomani, con questa preoccupazione in testa, ci siamo diretti nuovamente verso lo "Zocalo" per visitare l'interno del Palazzo Presidenziale e della Cattedrale. Ne abbiamo anche approfittato per percorrere il coloratissimo e vivacissimo mercato che si sviluppa nelle vie adiacenti alla piazza principale... una bellezza! Nel frattempo si era fatta sera e stavamo già pregustando il sapore dell'ennesimo burrito ma ritornati in ostello ci siamo accorti che Carlito l'uomo burrito, aveva ben pensato di fare festa. Il panico è caduto improvviso nelle nostre menti, eravamo completamente spiazzati... una delle nostre più grandi certezze era venuta meno. Come rimediare a quella situazione? Come procacciarci del nuovo cibo? Le idee erano a zero ma ecco all'improvviso poco più in la della baracchetta di Carlitos l'uomo burrito si ergeva un nuovo lamierato che recitava una nuova promessa: Tacos 5 X 10 pesos. Faceva al caso nostro e dopo qualche iniziale titubanza ci siamo immersi nel nuovo mondo dei tacos.
lunedì 25 aprile 2005
L'indomani non sapevamo più cosa visitare... il tempo passava e la situazione non migliorava; si paventava come possibile l'idea di abbandonare il pacco e di proseguire per la nostra strada. Ma il giorno seguente si è rivelato inaspettatamente positivo. Svegliateci in tarda mattinata ci siamo diretti verso lo stadio Azteca: il più grande al mondo un'altra crocetta da aggiungere alla nostra collezione di primati. Si tratta dello stadio dove si è combattuta la mitica partita Italia Germania 4-3; lo stadio in cui Diego Armando Maratona ha segnato quell' incredibile goal di mano noto ai più con l'appellativo "la mano de Dios"!
Ritornati verso l'ostello ci siamo accorti che Carlitos l'uomo burritos ci aveva tradito per l'ennesima volta, ma non tutti i mali vengono per nuocere... La proprietaria dell'ostello ci ha gentilmente invitato a cenare nel suo ristorante. E' proprio li abbiamo conosciuto Gina la ragazza che si è dimostrata il nostro asso nella manica nel sbrogliare le nostre pratiche doganali. Gina era una ragazza di origine coreana che si occupava di import export di opere d'arte e che per questo motivo aveva stretti rapporti con le autorità della dogana messicana. Detto fatto, le è bastata una telefonata a chi di competenza e una "tangentina" di cento dollari per avere il nostro sospirato pacco.
martedì 26 aprile 2005
La mattina seguente Claudio ci ha chiamato per comunicarci che il pacco era stato magicamente consegnato presso il suo ufficio. Eravamo liberi e recuperato il pacco ci siamo immediatamente diretti verso la stazione dell'autobus per dirigerci verso la nostra prossima destinazione: Oaxaca